Vento delle stelle portami via
di Blue Lama - domenica 12 maggio 2024 ore 07:05
Vi avverto subito: danno dipendenza. E ti puoi ritrovare a fare cose assurde, come puntare la sveglia alle 4 del mattino con 20 gradi sotto zero per andare a barcollare sui ramponi lungo strade ghiacciate. Sto parlando delle aurore polari, al primo posto della mia personale classifica delle meraviglie della natura.
Il 2024 è un anno speciale. Evito per decenza di addentrarmi in spiegazioni scientifiche ma, semplificando in modo estremo: quest'anno il Sole - la stella che, bruciando, fornisce il calore necessario per la vita sulla Terra - attraverserà una fase di eccezionale attività e sparerà nello spazio venti solari particolarmente forti. I venti solari sono flussi di particelle cariche di energia che, quando investono il nostro pianeta, eccitano gli atomi presenti nell'atmosfera terrestre che poi, tornando al loro stato iniziale, emettono luce di varie lunghezze d'onda. Nascono così questi fantastici bagliori verdi, azzurri, viola, rosa o rossi conosciuti come aurore, boreali al polo nord e australi al polo sud.
Le aurore boreali di questo articolo le ho fotografate nel Gennaio 2023 in Norvegia, alle isole Lofoten, a Tromso e a Sommarøy, sull'isola di Kvaloya. Lo scopo del viaggio erano proprio le aurore ma, purtroppo, non sta scritto da nessuna parte dove e quando questi fenomeni si manifestano di preciso. Di conseguenza, durante i due voli in aereo e la traversata in traghetto fino alla mia destinazione, avevo rimuginato sul rischio che succedesse l'irreparabile: ovvero che la mia settimana norvegese trascorresse senza nemmeno un'aurora. Tutta quella strada, in mezzo a tutto quel gelo e a quei merluzzi, per niente.
Oltretutto avevo scelto - per ignoranza - una settimana con la luna piena: quindi, anche se le condizioni meteo mi avessero graziato regalandomi sette notti senza nuvole (eventualità statisticamente impossibile, in pieno inverno), il cielo sarebbe stato comunque molto chiaro ed eventuali aurore meno visibili. Insomma, non ero partita sotto i migliori auspici. E invece.
E invece già la prima sera a Svolvaer è andato in scena lo spettacolo. A un certo punto, mentre disfacevo la valigia, ho sentito un gruppo di italiani gridare all'esterno: mi sono precipitata fuori ed eccole là, quattro belle strisciate verticali verdi proprio sopra il tetto della mia rorbu, la casetta rossa presa in affitto. Ho esultato come se avessi vinto alla lotteria.
Le aurore hanno durata variabile da pochi secondi ad alcuni minuti e colorazioni diverse a seconda di quali particelle dell'atmosfera vengono eccitate dal vento solare: ad esempio l'ossigeno sotto forma di molecola produce luce verde mentre l'ossigeno in forma atomica e a quota più elevata produce le diverse sfumature di rosa.
La terza notte, quando ormai avevo sviluppato una fissazione e invece di dormire uscivo di casa col miraggio di qualche avvistamento, fui premiata con una raffica di cascate luminose rosa e viola.
Gli esseri umani non sono dotati di visione notturna e i colori delle aurore polari, a meno che non siano molto accentuati o ci si trovi in un luogo buio e senza luna, raramente si possono apprezzare a occhio nudo. Nella maggior parte dei casi quindi i bagliori si visualizzano solo inquadrandoli nello schermo delle macchine fotografiche o delle fotocamere dei telefoni cellulari. Gli obiettivi devono essere puntati sempre verso la stessa porzione di cielo: quella situata in direzione del polo. Nel caso della Norvegia, ovviamente, verso nord.
Ci sono delle app che segnalano i picchi di attività solare ma la loro attendibilità è abbastanza relativa. Una notte andai a caccia di aurore con un fotografo professionista che vive alle Lofoten: le previsioni delle app erano incoraggianti ma, mentre ci recavamo nella localitá prescelta, lui aveva preferito non sbilanciarsi sul successo della spedizione. E invece quella sera il cielo esplose letteralmente sopra le nostre teste.
Avvertimento: quando c'è attività solare, le aurore si palesano nello stesso momento su tutto il circolo polare, in Norvegia come in Finlandia o altrove, a prescindere dalle condizioni del tempo. Se invece non c'è, è perfettamente inutile spostarsi, magari macinando decine di chilometri.
Durante il mio viaggio ho inoltre scoperto, con sollievo, che le aurore boreali si vedono bene anche con la luna piena e con qualche nuvola, come dimostrano le immagini qui sotto.
Come ho detto all'inizio, il 2024 è un anno di massimo solare e, almeno fino ad Ottobre, i venti della nostra stella spazzeranno la Terra più che mai, genererando aurore boreali visibili ben più a sud dell'area del polo. Come quelle che, due notti fa, hanno colorato di viola anche il cielo dell'Italia e della Toscana.
Del resto, il 17 Novembre 1848 un'aurora illuminó la volta celeste fino Napoli e il 29 Agosto 1859 fino a Roma, mentre il 23 Novembre dell'anno scorso uno stupefacente lampo rosso è apparso in Veneto, Piemonte, Lombardia ed Emilia Romagna. Tutto può succedere, quest'anno, credetemi: finchè c'è il Sole, c'è speranza.
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Blue Lama