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Attualità sabato 12 dicembre 2020 ore 17:02

Sgarbi e la telefonata in diretta col ministro

Durante l'inaugurazione della mostra d'arte contemporanea, il critico d'arte riceve la chiamata di Speranza al quale rivela una scoperta anti-Covid



CASTIGLION FIORENTINO — Il display si illumina: c’è una telefonata in arrivo. Vittorio Sgarbi guarda chi sta chiamando, poi dice a cronisti e persone presenti all’inaugurazione della mostra “I Mille di Sgarbi”, a Castiglion Fiorentino: “E’ il ministro Speranza, devo rispondere”.
Accade tutto in diretta e siccome nel cellulare è inserito la funzione “viva-voce”, accade che tutti si ritrovano ad ascoltare la conversazione tra i due.
Sgarbi informa Speranza di una scoperta che ha fatto visitando uno stabilimento nel quale era installato un meccanismo in grado di purificare l’aria. Innovazione che il critico d’arte segnala al titolare della Salute pensando ad un’eventuale applicazione nelle scuole. 
Il ministro apprezza il suggerimento e garantisce che metterà in contatto Sgarbi con gli esperti del Comitato Tecnico Scientifico per le valutazioni del caso. Si torna a parlare di arte, della grandezza di Bartolomeo Della Gatta, artista castiglionese allievo di Piero della Francesca e dell’opportunità per gli autori delle opere d’arte contemporanea protagonisti della mostra “I Mille di Sgarbi” di presentarsi all’Italia e farsi conoscere. 

C’è poi un tema sul quale Sgarbi si sofferma a proposito della mostra che resterà a Castiglion Fiorentino fino a marzo e si potrà ammirare non appena le norme anti-Covid lo consentiranno: riguarda una querelle nata su un’opera nella quale viene raffigurato un bagno alla turca con accanto la bandiera nazionale della Turchia.
“Ho ricevuto critiche da esponenti islamici; mi scuso se ho suscitato irritazione”, afferma il critico d’arte che pur difendendo la libertà di espressione dell’arte contemporanea anche quando è provocazione, annuncia che valuterà il da farsi. 

La mostra a Castiglion Fiorentino parte sotto i migliori auspici, non sono artistici ma anche mediatici. 

Lucia Bigozzi
© Riproduzione riservata


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