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Attualità martedì 06 ottobre 2020 ore 13:13

​“Così Sgarbi ha scelto la città delle 50 chiese”

Sauro Moretti, storico collaboratore del critico d’arte spiega come è nato il feeling con la cittadina che dal 12 dicembre ospita la mostra-evento



CASTIGLION FIORENTINO — Cinquanta chiese sono un “unicum” che nemmeno uno navigato come Vittorio Sgarbi pensava di trovare in una sola città. E’ uno degli aspetti che lo ha affascinato e convinto a scegliere Castiglion Fiorentino come città che ospita la mostra-evento promossa dall’associazione culturale “Stato dell’Arte”. 

Nel titolo già i programma: “I Mille di Sgarbi”: la data è fissata e accompagnerà castiglionesi e visitatori al Natale. Taglio del nastro il 12 dicembre per una esposizione “diffusa” ovvero distribuita in un percorso che attraversa tre chiese (San Filippo, Santucce e Buona Morte), e la suggestiva area archeologica del Sistema Museale castiglionese, dove svetta la millenaria Torre del Cassero.

“E’ una città magnifica che ha peculiarità ideali per la mostra che stiamo organizzando, il cui filo conduttore sarà dedicato alla spiritualità, al rapporto interiore degli artisti con la fede” spiega Sauro Moretti, storico collaboratore di Sgarbi e ideatore insieme a Nino Ippolito dell'esposizione, reduce dai successi di Ravenna e Cortina. Saranno un centinaio gli artisti, italiani e stranieri, selezionati dal critico d’arte, che presenteranno opere d’arte contemporanea in un itinerario suggestivo. Moretti evidenzia “la bellezza che ha affascinato Sgarbi, anche per la particolarità di essere custode di chiese e una storia antichissima”. A questo si aggiunge la lunga e consolidata amicizia del Prof. con il sindaco Mario Agnelli.

L’esposizione, promossa con il patrocinio del Comune “si snoderà in più sedi espositive, dando vita ad una delle più grandi mostre di arte diffusa che vedrà entrare in comunione la storia di Castiglion Fiorentino con i lavori di pittura, scultura, fotografia e grafica digitale proposti dai numerosi artisti: a loro è affidato il compito di elaborare delle opere che si aprano alla dimensione spirituale mostrando lo spazio dell’anima dell’artista che dialoga con il tema della fede”, spiegano gli esperti dell’associazione “Lo Stato dell’Arte”, molto presente anche sui social. 

Lucia Bigozzi
© Riproduzione riservata


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