All'asta la casa dello storico birrificio J63
di Davide Cappannari - sabato 11 febbraio 2023 ore 07:00
La Tenuta di Torre a Cenaia, sede dello storico Birrificio J63, conosciuto in tutta la Toscana è in vendita all'asta e potrebbe costare una cifra considerevole. L'asta è prevista per il 4 aprile, secondo quanto riporta il sito Astegiudiziarie.it, e comprende un pacchetto di 484 ettari di terreni coltivati, vigneti e alcuni edifici, tra cui l'Osteria Pitti e il birrificio J63. La proprietà è stata messa in vendita a seguito di un pignoramento, con un prezzo di partenza di 11,5 milioni di euro.
Torre a Cenaia è nota, oltre che i suoi vini, per la sua eccellente produzione di birra, per l'ospitalità, per le cene esclusive e stravaganti, corredate di tour della tenuta in carrozza e momenti conviviali. Tuttavia, ha fatto notizia anche per una disputa riguardante l'allevamento di maiali che ha causato malcontento tra la popolazione locale e che ha portato alla fine dell'allevamento e alla bonifica dei terreni, come predisposto dalla Regione Toscana.
Il sindaco di Crespina Lorenzana, Thomas D'Addona, ha dichiarato che l'amministrazione comunale è aperta al dialogo con la futura proprietà a patto che questa voglia portare avanti un'agricoltura sostenibile e che non verranno più accettati allevamenti intensivi. Questo aspetto naturalmente non va sottovalutato, ma c’è apertura importante da parte dell’amministrazione che riconosce il valore della tenuta per la comunità.
L'asta rappresenta un'occasione unica per un investitore interessato ad acquisire un'azienda dalle molteplici potenzialità. Tuttavia, l'operazione immobiliare potrebbe essere complessa, sia a causa dei recenti trascorsi dell'azienda che per la necessità di riorganizzare un nuovo modello di business sostenibile. Torre a Cenaia rimane comunque un'opportunità importante, poiché produce olio e vini di qualità, ospita un sistema di accoglienza e ristorazione molto attraente e rappresenta la casa di uno storico birrificio.
Nonostante la vendita, le attività legate alla ristorazione e all'accoglienza continueranno ad esistere. Dunque sarà ancora possibile andare a degustare un’ottima birra artigianale ai tavoli del J63, e apprezzare l’affascinante atmosfera che si respira nei locali adiacenti all’area produttiva, con l’impianto a vista dietro il bancone con le spine, nella sala a volte in mattoni rossi. La speranza è che qualcuno rilevi presto tutta la proprietà e garantisca la continuità di questa importante realtà.
Davide Cappannari