Cultura martedì 08 agosto 2017 ore 11:05
Nocchi presenta il suo primo libro
Al Chiostro Cennini, Mattia Nocchi, classe '79 giornalista, ha presentato il suo primo libro pubblicato da Edizioni Effigi
SARTEANO — In un torrido pomeriggio estivo, presso il Chiostro Cennini si è tenuta la presentazione del romanzo d’esordio di Mattia Nocchi “Come cerbiatti sulle strisce pedonali”.
Mattia Nocchi, classe 1979, giornalista, originario di Sarteano, ha diretto la prima radio universitaria italiana, a Siena, prima di lavorare con il mondo delle emittenti nazionali (Rtl 102.5, Radio 24 - Il Sole 24 Ore). Da qualche anno si occupa di comunicazione politica e istituzionale presso la Regione Toscana.
Il suo primo romanzo, pubblicato a fine luglio dalle Edizioni Effigi, si presenta come una piccola saga familiare ambientata tra Milano, un piccolo paesino della Toscana, forse Sarteano, e gli Stati Uniti, tra il presente e il passato.
La presentazione è stata allestita come una sorta trasmissione radiofonica, con tanto di musiche ad intervallare le letture di Martina Belvisi, Laura Rossi e Cataldo Bevilacqua. L’autore ha raccontato la genesi ed alcune curiosità sulla sua prima prova narrativa in un serrato dialogo con Alessio Biancucci (animatore culturale del Cantiere Internazionale d’Arte di Montepulciano e del Live Rock Festival di Acquaviva), quest’ultimo nell’insolita veste di intervistatore.
“C’è una grande differenza tra la scrittura di chi opera nella comunicazione e la prova narrativa vera e propria – ha affermato Mattia Nocchi ai circa cento presenti – è un passaggio che mi sono sentito di fare solo dopo anni di letture, e soprattutto perché avevo trovato la mia storia da raccontare: quella di due giovani, in epoche diverse, che si trovano a fare i conti con il proprio destino. Con l’amore, la morte, la ricerca della verità come difesa nei confronti del male che muove il mondo”.
L’autore ha spiegato che si tratta di due storie che si intersecano e procedono in parallelo, una ambientata attorno alla seconda guerra mondiale e l’altra al presente. Federico è un giovane giornalista televisivo che lavora a Milano nei primi anni duemila e vive le condizioni di una generazione fragile, ambiziosa e precaria. Giano è un contadino della mezzadria toscana, chiamato alla leva durante la seconda guerra mondiale. Federico sogna di fare lo scrittore di racconti per bambini. Giano di sposare Tina, una maestra anarchica di origine piemontese. Due storie che si alternano e procedono in parallelo, finché una si legherà indissolubilmente con l’altra, cercando di illuminare alcune vicende tenute nascoste dal passare del tempo. Tra concerti dei Dinosaur Jr e bombe anarchiche inesplose, tra i mondiali del 2006 e il “Dux Camp” di Hereford (Texas), Milano e le strade del Maryland. La vicenda poco conosciuta dei cinquantamila soldati italiani finiti nei campi di concentramento negli USA. La generazione dei trentenni nei primi anni duemila, incapace di crescere e diventare adulta.
“Sono molto scettico sugli scrittori di provincia – ha confessato Nocchi durante il dialogo con Biancucci - quindi lo ero anche con me stesso nel momento in cui mi sono dedicato a questa piccola impresa emotiva. Spero che le mie influenze letterali, cinematografiche e musicali, siano un po’ la rete di salvataggio rispetto al testo che presento ai miei possibili lettori. Non posso giudicare se questo libro sia riuscito, ma so di averci lavorato molto per non renderlo troppo scontato, portando avanti un racconto corale, attraverso soluzioni stilistiche diverse, ricco di colpi di scena“.
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