Attualità venerdì 27 novembre 2015 ore 16:43
Valdichiana-Valdorcia e la foto della discordia
Nasce dai social, tutto per una foto, una piccola diatriba tra il sindaco di Montepulciano, Rossi e il sindaco di San Quirico d’Orcia, Agnelli
MONTEPULCIANO — Il sindaco Andrea Rossi, insieme ai rappresentanti della Strada del Vino Nobile e dei Sapori della Valdichiana senese, è reduce dal viaggio in Cina dove ha incontrato tour operator, opinion leader e giornalisti per promuovere l'offerta turistica della Valdichiana senese.
Il sindaco Rossi ha documentato il viaggio in Cina sui social network e in una foto postata sul suo profilo facebook si scorge, in secondo piano, una slide della presentazione mostrata ai cinesi dove appare la campagna della Val d’Orcia, i famosi cipressi e il Podere di Belvedere nel Comune di San Quirico d’Orcia.
Da questa foto è nata una piccola diatriba con il sindaco di San Quirico d’Orcia, Valeria Agnelli, la quale ha commentato la foto pubblicata dal collega poliziano con queste parole: "Complimenti e buon lavoro, però la prossima volta avvertici veniamo anche noi della Val d’Orcia. Quella foto è bellissima ma è nel comune di San Quirico cuore della Val d’Orcia. Possiamo fare un bel connubio, ma quell’immagine rimane Val d’Orcia e non Valdichiana".
Subito è arrivata la precisazione del sindaco di Montepulciano, il quale ha puntualizzato che la foto di quel paesaggio si trova insieme ad una gran massa di immagini presenti nelle slide e relative alle bellezze ambientali e paesaggistiche della Valdichiana e che indica una posizione geografica confinante.
“Cara Valeria – dice Rossi - la tua osservazione riguardo alla foto del viaggio in Cina ha innescato una serie di prese di posizione, addirittura a livello di stampa, che impongono un mio intervento chiarificatore. Non voglio correre (e farti correre) il rischio di strumentalizzazioni – politiche e territoriali – che saremmo perfettamente in grado di neutralizzare, ma che rischierebbero di deviare l’attenzione dagli eccellenti risultati riportati dal viaggio e potrebbero tentare di inficiare il dialogo fattivo e costruttivo che invece la Valdichiana e la Valdorcia intrattengono.
Questa nuova missione in Cina, come riportato anche dagli organi di informazione, non è del Comune di Montepulciano ma della Strada del Vino Nobile e dei Sapori della Valdichiana Senese e dell’Unione dei Comuni per promuovere in modo uniforme l’immagine del territorio, da Trequanda a San Casciano dei Bagni, con un’equità assoluta che emerge chiaramente dall’impostazione delle slide.
Inoltre, la Cina detiene circa cinquanta Patrimoni dell’Umanità dell’UNESCO (tra siti e valori, un numero con cui insidia il nostro Paese) e, vista la sensibilità di quella civiltà e di quella cultura verso questo tipo di ricchezze, sarebbe stato un atto di colpevole superficialità non citare la nostra vicinanza con il Parco della Val d’Orcia.
Ad essere sincero, ho considerato la nostra scelta come un’operazione di co-marketing, non come uno “scippo” (o, peggio, come una “pubblicità ingannevole” come qualcuno, a caccia di titoli ad effetto, ha voluto rinominarla) per cui, piuttosto che toni polemici, mi sarei aspettato un segno di riconoscenza.
I nostri territori sono molto belli, è vero: ma in Cina le parole Valdichiana e Valdorcia suonano sconosciute (o comunque non marcano una differenza); e, se parliamo d’Italia, il primo brand condiviso e riconoscibile è “Toscana”. Con grande impegno siamo riusciti ad affiancare a quello della regione i nomi dei nostri territori, aggiungendo un elemento di attenzione altrimenti inesistente. Di sicuro, il patrimonio culturale di questo territorio, come anche il sistema-terme, l’offerta eno-gastronomica e tutto ciò che ci caratterizza, sono di altissima qualità; ma solo facendo sistema e unendo l’immagine complessiva di territori limitrofi è possibile emergere a livello internazionale. Quindi, se da un’immagine sporadica ed evocativa della Val d’Orcia, la Valdichiana ha ricevuto valore, possiamo ben dire che ne ha anche ampiamente donato.
Il mio timore – purtroppo alimentato da diatribe del genere – è che una visione campanilistica (e dunque forzatamente limitata) delle rispettive caratteristiche e potenzialità, invece che un’arma per valorizzarle si riveli un forte limite, una pastoia dalla quale potrebbe essere sempre più difficile liberarsi, perdendo occasioni decisive per lo sviluppo e la crescita dei nostri territori - Rossi conclude - Occasioni, che auspico potremo mettere insieme per un’azione congiunta di promozione di un’area che così vedrebbe aumentare in modo notevole le proprie potenzialità”.
Di seguito il link per la visualizzazione completa della presentazione mostrata in Cina www.slideshare.net/ValdichianaMedia/brochure-cina...
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