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Attualità venerdì 03 aprile 2015 ore 16:07

Marchetti: "Altaluce lasci anche il consiglio"

Il sindaco Marchetti, appartenente alla lista Puntoeacapo, stessa del consigliere Altaluce, commenta la decisione del consigliere a uscire dal gruppo.



CHIANCIANO — Il sindaco Andrea Marchetti affida a facebook il suo pensiero e commento in merito alla decisione del consigliere Massimo Altaluce di lasciare il gruppo di maggioranza. 

“Il consigliere Altaluce con la sua decisione vuole marcare una sua estraneità manifestatasi in questi mesi anche con atteggiamenti e posizioni polemiche dalla linea di Puntoeacapo e del suo capogruppo in comune.

Riteniamo però che, se c’è estraneità rispetto al mandato dato dagli elettori non basta uscire dalla maggioranza, ma occorre dimettersi da consigliere comunale per lasciare il posto a chi, arrivato dopo di lui alle elezioni comunali, crede e lavora ancora per il progetto politico avviato. L’uscita di un componente da un gruppo, da una squadra, da un progetto è sempre fonte in primo luogo di un sentimento di tristezza, prima che di disappunto, ma è e deve essere anche naturale fonte di riflessione all’interno del gruppo stesso.

Il movimento Puntoeacapo composto non solo da sindaco, amministrazione comunale e consiglieri comunali ma anche da numerosi attivisti senza alcuna carica elettiva è e resta un gruppo solido, coeso, unito. Le decisioni all’interno del movimento sono prese in maniera democratica e trasparente, con un continuo confronto tra le idee, anche differenti, che si manifestano in ogni possibile occasione di incontro”.

Inoltre Marchetti dice che il sindaco e gli assessori non hanno mai mancato, nonostante gli innumerevoli impegni e le imponenti difficoltà, nel relazionarsi con tutte le componenti del movimento oltre che con la cittadinanza, aggiornando costantemente e fedelmente sulle cose fatte e sulle iniziative da intraprendere, senza mai sottrarsi al dibattito ed al confronto e facendo tesoro del contributo di tutti.

“Si fanno errori - continua Maerchetti - nessuno è infallibile e nessuno ha la bacchetta magica, ma non manca il dibattito, il confronto e la democrazia. Non riconoscersi più in un gruppo, in una squadra, in un progetto è cosa da mettere in conto, può accadere; ma fare parte del movimento Puntoeacapo e implica anche la costante e forte consapevolezza, che quando in questo gruppo, in questa squadra in questo progetto non ci si riconosce più, non basta “girarsi dall’altra parte e guardare altrove”, non basta appellarsi all’assenza del vincolo di mandato, occorre un semplice atto di coerenza, occorre fare un passo indietro, dimettendosi dalla carica elettiva ricoperta. Questo perché l’eletto di Puntoeacapo sa ed ha accettato all’atto della candidatura di essere un portavoce, di essere un rappresentante, oltre che dei cittadini, del gruppo, della squadra e del progetto che lo hanno candidato: vi è un vincolo morale forte stabilito con gli elettori, con i cittadini, con il proprio gruppo. 

Chi ha intrapreso il percorso seguito da Puntoeacapo non ha voti propri, nessuno di noi è stato eletto grazie al proprio “bacino elettorale”, siamo stati eletti grazie al lavoro di un gruppo che, in maniera completa e totale, si è speso e ci ha messo la faccia. Questo è Puntoeacapo nel quale il vincolo di mandato è vincolo morale che lega ed unisce un gruppo verso un obiettivo comune, che a differenza dei partiti tradizionali in cui questo vincolo, ben presente seppur mascherato, si chiama “disciplina di partito” e genera franchi tiratori, correnti, voto in dissenso, spaccature, fratture, “cambi di casacca”, impone le dimissioni dalla carica ricoperta, quale gesto di coerenza e rispetto del vincolo morale stesso, laddove non ci si riconosca più nell’obiettivo comune e nel percorso intrapreso".

Conclude Marchetti: "Ma l’obiettivo comune è appunto una sintesi comune di idee diverse ed il percorso è intrapreso insieme ad altri, non si può pensare di non riconoscersi più solo perché la propria idea o la propria posizione sono minoritarie (o uniche) all’interno di un gruppo, quando non addirittura in antitesi agli stessi valori fondanti del gruppo stesso. Questo significa non aver compreso fin dall’inizio quelli che sono gli obiettivi, quello che è il percorso ed in buona sintesi quelli che sono i valori fondanti del gruppo stesso ed in questo caso è ancor più urgente e necessario dimettersi dalla carica elettiva ricoperta perché significa che di quel gruppo non si è mai realmente e soprattutto moralmente fatto parte.

Altaluce si faccia da parte e lasci la possibilità a quanti credono ancora fermamente nei nostri ideali e condividono pienamente il nostro sogno".


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