Attualità lunedì 21 dicembre 2020 ore 17:22
In Valdichiana un Campus per agricoltori 4.0

La Tenuta di Cesa si proietta nella dimensione della "demofarm". Visita dell'assessore Saccardi che fa il punto sui progetti futuri
MARCIANO DELLA CHIANA — Un Campus per “piantare” sulla terra della Valdichiana nuove tecniche e procedure per rendere più efficiente e sicuro il lavoro nelle aziende agricole. Il quartier generale è la Tenuta di Cesa, una delle più importanti realtà di Ente Terre Regionali Toscane che da oltre quarant’anni si occupa di collaudo, sperimentazione e innovazione in agricoltura. L’avvio dell’attività è previsto già nel nuovo anno, con la realizzazione di un campo prova per la guida in sicurezza che si baserà sulla collaborazione, già attiva, tra Regione Toscana, Università di Firenze, Inail e Accademia dei Georgofili.
“Si tratta di un progetto di grande valore e
ambizione, pienamente in linea con vocazione della Tenuta e di una opportunità
per le imprese agricole” commenta la vicepresidente e assessore
all’agroalimentare, Stefania Saccardi, che ha visitato la Tenuta insieme alla
presidente della commissione consiliare infrastrutture, Lucia De Robertis, al
consigliere regionale Vincenzo Ceccarelli e al sindaco di Marciano della
Chiana, Maria De Palma, sul cui territorio è compresa la Tenuta agricola.
La vista è stata anche l’occasione per conoscere le
attuali attività e avviare una riflessione sui possibili sviluppi futuri con il
potenziamento della funzione “demofarm” che possa rappresentare un supporto
alla traduzione operativa, utile sia alle imprese che alle strutture pubbliche,
per raggiungere gli obiettivi contenuti nel “Green deal europeo”.
Da parte
della Regione c’è l’impegno a
raggiungere, entro il 2030, la riduzione del 30 per cento dell’uso degli
agrofarmaci e degli antibiotici e del 20 per cento dell’uso dei fertilizzanti,
favorendo una transizione verso il metodo di produzione biologico sul 25 per
cento del totale dei terreni (ma la Toscana è già al 32 per cento).
La Tenuta di Cesa ha una superficie di 74 ettari; adotta
il metodo di produzione “integrato” che prevede l’adozione di tecniche
compatibili con la conservazione dell’ambiente e la sicurezza alimentare
riducendo l’uso di prodotti chimici di sintesi.
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