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Attualità mercoledì 18 novembre 2020 ore 07:00

​Il Covid e l’ospedale coi posti letto “lievitati"

Il sindaco di Cortona Meoni punta i piedi contro l’ampliamento della capienza per la struttura della Fratta già fissata nell'accordo con la Asl



CORTONA — Che succede all’ospedale della Fratta? Il “minireparto” Covid per cure intermedie è partito con 15 pazienti che nel giro di pochi giorni sono diventati 24, poi 27. Il rischio paventato nei corridoi sanitari e rimbalzato all’orecchio del sindaco, è di un’estensione a 48 posti letto con lo “sconfinamento” del reparto dal secondo al terzo piano dove ora c’è la Medicina in “coabitazione” con alcune postazioni della Cardiologia. 

Lo “spiffero” ha messo in allerta Luciano Meoni che guida il Comune di Cortona ma è anche presidente della Conferenza dei sindaci della Valdichiana proprio in tema di sanità. Solo una settimana fa, la mediazione con la Asl aveva portato a un punto di equilibrio sancito nell' accordo in base al quale all’ospedale Santa Margherita da Cortona venivano allestiti 15-20 posti letto per malati Covid sottoposti a cure intermedie, attrezzato al secondo piano della struttura con percorsi separati dal resto dei reparti. 

Tuttavia, l’accordo pare essere durato lo spazio di poche ore perché le "voci" dall’ospedale hanno riferito di una situazione diversa rispetto ai termini dell’accordo con la Asl Tse. Una riunione molto delicata e a tratti accesa ha visto Meoni puntare i piedi sul no fermo – col placet dei sindaci della vallata – ribadito ai vertici dell'Azienda sanitaria su opzioni di aumento dei posti letto Covid all’ospedale della Fratta. 

La “contropartita” per il ruolo di supporto giocato dalla struttura sanitaria cortonese nell’azione di alleggerimento del carico di ricoveri sull’ospedale San Donato, è il potenziamento del Santa Margherita una volta passata l’emergenza Covid. E su quello Meoni punta la sua fiches. 

“La realtà è che senza essere avvisato o avere una spiegazione preventiva dalla Asl, sono stato informato da ambienti ospedalieri che c’era stato l’ordine di smontare la centralina della Cardiologia in partenza per l’ospedale di Nottola. Ho subito contattato i vertici Asl e ribadito che un accordo sancito in una riunione ufficiale con tanto di verbale non può essere disatteso alla chetichella e senza motivazioni”. 

Pericolo scongiurato. La centralina della Cardiologia è rimasta dove stava e i posti letto Covid non sono “lievitati”. Almeno per ora. Ma su questo Meoni è categorico: “Continuerò la battaglia. In spirito di condivisione in questa fase emergenziale abbiamo dato la disponibilità per 15-20 posti letto e tali devono rimanere”, tuona il sindaco di Cortona. Si dichiara pronto alle “barricate” ma fiducioso che non ce ne sarà bisogno. 

Lucia Bigozzi
© Riproduzione riservata


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