Attualità giovedì 30 luglio 2015 ore 12:26
Ibridi, anche a Siena dovrà partire la cattura
Scaramelli, presidente III Commissione Consiglio Regionale: “Cambio di passo nell’affrontare una questione fondamentale per il nostro territorio”
FIRENZE — Cattura degli ibridi, applicazione delle misure previste dal protocollo d’intesa del luglio 2014, massima disponibilità e impegno ad azioni verso il Governo e l’Unione Europea per ampliare il raggio delle misure volte a fronteggiare l’emergenza predatori. Questi in estrema sintesi gli impegni dell’assessore all’agricoltura della Regione Toscana, Marco Remaschi, ha garantito agli allevatori dopo il blitz ed il pressing delle ultime settimane da parte di Coldiretti.
“Dopo Grosseto e Arezzo la sperimentazione delle catture di ibridi partirà anche a Siena. L’obiettivo è ampliare il raggio delle misure volte a fronteggiare l’emergenza predatori, perché l’esigenza principale è la tutela dei diritti degli agricoltori e degli allevatori - A dirlo Stefano Scaramelli, presidente della III Commissione sanità e politiche sociali - Solo nel 2014 sono stati 260 gli attacchi certificati e denunciati, ai capi di allevamento della Toscana, a greggi ma anche a vitelli, con una distribuzione che vede Grosseto il primo territorio colpito, seguito dalle altre due province. “In Toscana è iniziato il cambio di passo nell’affrontare una questione delicata quanto fondamentale per il nostro territorio. La politica fatta di approcci radicali aveva creato - dice Scaramelli - delle profonde fratture tra settori fondamentali per il lavoro, la tutela del territorio e l’ambiente. Cambiare verso su caccia e agricoltura è indispensabile”.
Non basta solo affrontare il tema degli ibridi. Da settembre, quando la Regione Toscana ne avrà la competenza, saranno affrontate anche le problematiche che insistono sul tema ungulati.
“Il cambiamento dovrà partire, necessariamente, dal coinvolgimento di tutti per la ricostruzione di un rapporto equilibrato tra ambiente, agricoltura e caccia. Penso, tra gli altri, al piano faunistico venatorio, ma serve anche, come in altri settori, dal lavoro all’associazionismo, intervenire sulla semplificazione delle procedure affinché le azioni possano essere veramente efficaci. Nei prossimi mesi potremo iniziare ad affrontare i problemi legati a ungulati, caprioli e cinghiali, ma anche quelli derivati da altre specie come nutrie e piccioni”.
I danni da animali selvatici, come evidenziato in Consiglio regionale, non sono solo verso gli animali allevati ma anche ad attrezzature e piante. Costituiscono un problema ingente per tutto il mondo agricolo, e non solo, sia per i danni diretti sia per gli indotti, mettendo a serio rischio la sopravvivenza stessa delle aziende agricole.
“Plaudo all’impegno che l’assessore all’agricoltura della Toscana, Marco Remaschi, sta mettendo su questo tema, sul quale - continua Scaramelli - il Consiglio della Regione Toscana impegna la Giunta anche a potenziare il sistema degli indennizzi attivandosi su più fronti per aiutare le imprese in difficoltà e a farsi promotrice di questa situazione di emergenza al Governo e alla Commissione Europea con l’obiettivo di arrivare ad una normativa che affronti il fenomeno predatorio con equilibrio”.
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