Attualità domenica 27 dicembre 2020 ore 10:00
L’albero della speranza nella città “rossa”

Il patron di Terretrusche Camorri ha allestito l'abete per chi vuole scrivere una frase o una cartolina invitando gli amici nella città etrusca
CORTONA — A Cortona c’è un albero di Natale
diverso. Come è diverso questo anno che ci spinge sull’altalena di un virus che
fa feriti e morti. Si guarisce certo, ma il prezzo che ciascuno di noi sta
pagando è molto alto.
E’ cambiato tutto e forse niente sarà più come prima. In ogni
“rovesciamento” c’è un inizio e una fine, c’è il fondo che si tocca e la risalita
verso la superficie.
L’albero di Terretrusche è il “ponte” per
uscire dal buio di mesi surreali e tornare a respirare. La zona rossa amplifica
il silenzio e il vuoto, insolito e innaturale, nei paesi della Valdichiana -
come peraltro nel resto d’Italia – ma quell’albero di Natale è l’unico segnale
di vita e di speranza mentre i passi rimbombano sulle pietre millenarie che ne
hanno viste tante, comprese pestilenze e accidenti vari.
L’idea è del vulcanico
Vittorio Camorri, patron di Terretrusche e di Chianina e Syrah ma anche del
format Colazione al Museo il giorno del primo dell’anno e di tanti altri
eventi, nazionali e internazionali, che hanno portato Cortona nel mondo e il
mondo a Cortona: un re dell’accoglienza nei casali distesi nella campagna della
Valdichiana, al timone del nuovo servizio di asporto reinventato per il Covid ma sempre incentrato sulle eccellenze del
territorio che sa trasformare in menù stellati, con la massima attenzione
alla tradizione e alle radici identitarie.
E’ lui l’inventore dell’albero della speranza,
un abete al quale si possono appendere biglietti con frasi, pensieri, auspici
per la vita e il nuovo anno. Non solo: si può prendere una cartolina e spedirla
ad un amico con gli auguri da Cortona e l’invito a raggiungere la città etrusca
sul colle che domina la Valdichiana. Un modo per promuovere il turismo che
tornerà.
“Noi vogliamo sperare che presto torneremo a viaggiare e chiediamo a
Babbo Natale che queste strade e queste piazze tornino quanto prima ad animarsi
di visitatori e cittadini. Quest'anno ci siamo "distanziati"
allontanati, intristiti. Il nostro albero di Natale vuol essere l'albero della
speranza, a disposizione di tutti coloro che vorranno prendere una cartolina da
inviare ad un amico per invitarlo a Cortona; vi chiediamo solo di lasciarci un
messaggio, un vostro abbraccio, un vostro desiderio. Perchè saremo chiusi ma
non rinchiusi e presto torneremo a viaggiare”, commenta Camorri.
L’albero della speranza è già entrato nel nuovo anno.
Lucia Bigozzi
© Riproduzione riservata
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