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Attualità mercoledì 03 febbraio 2016 ore 16:29
Roberta Betti, una vita per l'arte
Chiusina doc, l’artista Betti sta partecipando con l'opera “Introspezione1” alla VI edizione di Expo Bologna 2016 nella prestigiosa Galleria Wikiarte
CHIUSI — Roberta fa parte dei sessantacinque artisti, selezionati tra quattrocenti provenienti da tutto il mondo, che stanno esponendo i propri lavori presso la Galleria Wikiarte a Bologna nell'ambito della mostra Expo Bologna 2016. La manifestazione, che vede la partecipazione di artisti contemporanei italiani e internazionali, ha aperto lo scorso 28 gennaio e andrà avanti fino al 28 febbraio prossimo. L'apertura era stata affidata al prof. Giovanni Faccenda critico e storico dell’arte, direttore artistico del Catalogo dell’arte Moderna (CAM) edito Giorgio Mondadori e collaboratore di quotidiani e periodici nazionali. La chiusura invece sarà curata dal noto critico e storico dell'arte prof. Giorgio Grasso, da anni collaboratore di Vittorio Sgarbi, coordinatore generale padiglione Italia Torino della 54° Biennale di Venezia e che segue con molto interesse il lavoro di artisti contemporanei italiani e stranieri.
Roberta non si aspettava che la sua opera potesse avere i requisiti per partecipare a questa prestigiosa mostra. Roberta come ci sente a esporre la propria opera in una importante cornice come quella della Galleria Wikiarte?
“Sono molto lieta di essere stata selezionata per l’esposizione in questa prestigiosa Galleria in occasione di quarant’anni di Arte Fiera un momento in cui la città di Bologna ha un ricco programma di appuntamenti tra cui Art City Bologna”.
Roberta, che cosa rappresenta l'opera selezionata?
“"Introspezione1" fa parte di una serie di miei quadri che hanno come tema l'Introspezione e costituisce appunto un ciclo di opere che vogliono rappresentare le difficoltà dell’uomo nel trovare una stabilità interiore; la stessa opera, oltre alle mie emozioni, parla anche della società in cui viviamo”.
Come sei riuscita a materializzare in una tela questo stato d’animo?
“Questo pessimismo latente che avvolge l’essere umano, si materializza sulla tela ma all’interno di essa i ricordi e le emozioni prendono vita, si frammentano, sprigionando, al contempo, quella luce, quella speranza, quella voglia di serenità, quella brama di amore che tutti vorremmo e a cui aspiriamo”.
Roberta, artista autodidatta, è sempre stata attratta dal mondo dell'arte; fin da piccola si interessa all’arte in ogni sua forma e questo l’ha portata a ventidue anni a dedicarsi alla pittura sperimentando gli oli, l’acquerello, l’acrilico. Che cosa rappresentavi nelle tue opere?
“Rappresentavo dapprima la bellezza in ogni sua forma dettata dalla natura dei paesaggi, poi pian piano mi sono avvicinata agli astratti, che sono oggi le opere che mi introducono in una nuova dimensione nella quale trapela la ricerca del bello e i tormenti dell’anima”.
Dal 2010 Roberta ha aperto un Atelier, “Il Punto di Fuga” nella sua città natale Chiusi e oltre alle numerose esposizioni, Roberta ha partecipato a concorsi pittorici locali ed ha allestito mostre personali e collettive. Dal 2012 ad oggi Roberta ha partecipato a molte mostre collettive sparse per l’Europa come Parigi (Tour Eiffel Salon Gustave Eiffel La Grande Exposition Universelle), Bruxelles, ma anche per l’Italia come Palermo (Prima Biennale d’arte di Palermo nel 2013), Torino, Siena, Roma e Bologna e per non farsi mancare nulla nel 2014 ha esposto anche a New York per Expo New York 2014.
Alcuni suoi lavori fanno parte di collezioni private in Italia, U.S.A, Irlanda, Svizzera e in altri paesi europei.
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