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Attualità mercoledì 25 novembre 2015 ore 11:02

“Chiusi non è il paese dei Balocchi”

Rita Fiorini interviene sull’approvazione del piano regolatore e dice che l’assenza dei consiglieri di opposizione in seduta non è motivo di vittoria



CHIUSI — “L’approvazione del piano regolatore senza la presenza dei consiglieri di opposizione ritengo che non possa essere motivo di soddisfazione ma piuttosto un motivo di riflessione” – esordisce così Rita Fiorini consigliera di minoranza autosospesa.

“Non è una vittoria, come l’ha definita il vicesindaco Bettollini, ma piuttosto una sconfitta di un rapporto tra maggioranza e minoranza, inficiato da comportamenti assolutamente inaccettabili da parte della maggioranza: non c’è mai stata la possibilità di aprire un dialogo costruttivo.

“Decidere si può con i voti, importante è andare avanti, senza preoccuparsi del parere degli altri”, e questo rappresenta un male per tutti e soprattutto per i cittadini che spesso ignorano le vere ragioni del dissenso e delle decisioni assunte”.

Fiorini affronta anche l’argomento del piano regolatore e dice: “Il piano operativo non è un fiore all’occhiello se non si sono valutati i pro e i contro, soprattutto per un settore come l’edilizia. Pensiamo all’abbandono da parte degli studenti in un scuola tecnica, e questo non è disamore per il nostro Istituto tecnico, ma è consapevolezza delle scarse possibilità di investire in un titolo di studio non più sicuramente spendibile.

Il piano operativo, a mio parere, è solo una esemplificazione di interventi che non faranno altro, se realizzati, che peggiorare l’economia del paese senza prospettive di sviluppo, perché non andranno ad incidere nei veri punti nevralgici dell’economia e dello sviluppo. Non si può pensare di ridare ossigeno a Chiusi continuando a costruire senza una logica territoriale che tenga conto delle reali esigenze”.

Infine Fiorini osserva: “Non sarebbe meglio valorizzare il già esistente e creare un circuito di rete tale da avere la necessità di strutture più ambiziose? Altrimenti si potrebbe fare lo stesso errore di valutazione per la stazione di Chiusi che non si avvale più di un flusso di presenze notevole da giustificare qualsiasi modifica, se non quella di migliorare i servizi”.


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