La morte del carabiniere buono non sia inutile
di Salvatore Calleri - giovedì 01 agosto 2019 ore 21:00
A volte ti domandi come è triste la vita quando muoiono i buoni.Ti verrebbe voglia di fare un miracolo riavvolgendo il nastro della vita per modificare quanto successo... Ma non è possibile.
Il vicebrigradiere Mario Cerciello Brega era un buono. Nel tempo libero faceva volontariato. Veniva da una zona difficile di cui si parla per i criminali ma che per fortuna ha espresso pure coloro che li combattono in modo serio.
Era un buono che si era dimenticato la pistola... Capita a molti, più di quanto si pensi.
Come ricordarlo e soprattutto come fare in modo che la sua morte non sia vana.
Una idea l'avrei... Cambiare le regole d'ingaggio e dotare le forze dell'ordine di flash ball.
La pistola in determinate situazioni la si tende in automatico a non usare. Pensate un attimo se il carabiniere avesse sparato ed ucciso il giovane americano cosa avrebbe dovuto passare tra cause legali ed attacchi beceri social.
I carabinieri oggi hanno le pistole o le mani... Niente, se non in rari casi, vie di mezzo.Al contrario con un deterrente non letale potrebbero intervenire con maggior decisione.
Il caso dell'aggressione al carabiniere è la regola oggi. Se ne contano diversi. Chi è in strada rischia.
Per questo niente retorica nel ricordo, ma fatti affinché non succeda più.
Salvatore Calleri