La democrazia ed il benessere
di Salvatore Calleri - martedì 10 settembre 2019 ore 08:46
Il 1 settembre 1939 scoppiava, quella che comunemente è chiamata la seconda guerra mondiale, che in realtà fu la terza, visto che la prima da un punto di vista storico, fu la guerra dei 7 anni.
Il 2 settembre 1945 finiva la guerra. Se non ci fosse stato Churchill, oltre al patto di Yalta, saremmo ancora a fare il passo dell'oca.
Da 74 anni in Europa con l'eccezione della guerra civile yugoslava, tremenda ma locale, non abbiamo guerre. Un record.
Un record visto che le tre guerre mondiali precedenti son nate sempre da conflitti in Europa tra nazionalismi più o meno accentuati. Precedute dalle tante guerre di metà ottocento, in primis la franco-prussiana.
Ebbene oggi dobbiamo alla Nato ed alla Ue la pace... Ma oggi si assiste ad un forte ritorno del nazionalismo. Nazionalismo che storicamente può portare ai conflitti, che poi posson portare se esasperati a vari tipi di guerre.
Il tutto unito al fatto che oggi la democrazia non sempre riesce a produrre benessere piegata a logiche di mercato, e ciò può portare alla fine della pace.
La democrazia deve produrre benessere. Il benessere è condizione sine qua non per avere una democrazia moderna. In caso contrario si rischiano i totalitarismi.
La risposta? Il federalismo degli Stati Uniti d'Europa da un lato ed il benessere della persona che torni al centro dell'azione economica dall'altro... Così la pace può perdurare.
Salvatore Calleri