In un video il momento in cui l'ondata di acqua e fango invade le strade di Paiporta, alle porte di Valencia
Spettacoli mercoledì 09 settembre 2015 ore 12:31
Omaggio a Pietro Mascagni
Le pronipoti di Mascagni, di cui ricorre il 70° anniversario dalla scomparsa (1863-1945) raccontano il loro avo al Teatro degli Arrischianti
SARTEANO — Sabato 12 Settembre alle ore 21:15 sarà una serata per scoprire la sua creatività, la sua ricerca dell' innovazione, il suo avvicinamento alla nuova arte cinematografica durante la Grande Guerra.
L’incontro servirà a far conoscere un'eccellenza italiana, un protagonista dei grandi mutamenti avvenuti nell'arte, nel costume, nell'economia e nella politica tra Ottocento e Novecento.
L’iniziativa è a nome del Comitato Promotore Maestro Pietro Mascagni, realizzata in collaborazione con la Nuova Accademia degli Arrischianti, il Comune di Sarteano, l’Associazione “Gli Amici di Fritz” delMaestro Allan Rizzetti e della Casa Musicale Sonzogno ed Edizioni Curcio.
Verranno proiettati filmati che illustreranno il percorso creativo del grande musicista livornese e saranno eseguite arie da Amico Fritz, Le Maschere, Lodoletta, Isabeau e Romanze da Camera dagli artisti: Caterina Rufo (soprano) Gabriele Barinotto (tenore) Paola Cacciatori (mezzosoprano), Allan Rizzetti (baritono), Fabio Silvestro (pianoforte).
Mascagni partì dalla tradizione Verdiana, poi esplorò e analizzò vari percorsi da quello verista al naturalista, dall'estetizzante al drammatico, dalla Commedia dell'arte al cinema. Pur provenendo da origini umili e ostili alla sua musica, Mascagni diventò dal 1980 con l’opera Cavalleria rusticana, un autentico divo, amato ed acclamato su entrambe le sponde dell'oceano. Creatore e anticipatore di mode, dal vestire all'acconciatura dei capelli, fu quello che per noi oggi è una grande popstar.
Come diceva il grande maestro, "La mia opera è come il vino: più s'invecchia e più diventa buono. Ma il pubblico non è preparato ancora a questa modernità della musica e non intende abbastanza quello che ho voluto fare. Ma perché, mentre tutto si evolve, la musica dovrebbe rimanere immobile,costretta fra i vecchi canoni?”.
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