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Attualità sabato 07 novembre 2020 ore 09:20
“No all’ospedale-gambero della Fratta”
Il sindaco Agnelli senza freni sul presente e il futuro della struttura sanitaria
CASTIGLION FIORENTINO — Il rischio c’è ancora. Nonostante l’intesa raggiunta dalla Conferenza dei sindaci della Valdichiana con Asl Tse sulla destinazione di 15 posti letto per cure intermedie a malati Covid, l’ospedale della Fratta resta un “paziente monitorato speciale”.
La cronistoria: nei giorni scorsi il sindaco di Cortona Luciano Meoni aveva detto no all’ipotesi di trasformare la struttura sanitaria della Valdichiana aretina in ospedale interamente dedicato al Covid. Alla fine il punto di mediazione con la Asl è arrivato sulla disponibilità di 15 posti letto in un’ala separata dell’ospedale dal resto dei reparti. Al no di Meoni hanno replicato alcuni sindaci della Valdichiana stigmatizzandone la rigidità in un momento di emergenza come l’attuale. Dal canto suo, il sindaco di Cortona ha tenuto il punto fino all’accordo raggiunto con l’Azienda sanitaria.
Sulla questione, oggi interviene il sindaco di Castiglion Fiorentino Mario Agnelli, che dopo alcuni giorni di silenzio, ha deciso di “scendere in campo” per dire “le cose come stanno”. Anzitutto condivide l’accordo “portato avanti da Meoni; sarebbe stato irriguardoso non garantire questa disponibilità di fronte all’emergenza Covid, tuttavia bisogna dire le cose come stanno: si partiva da uno scenario diverso”.
Agnelli conferma la versione del collega di Cortona e dettaglia: “Nelle intenzioni di qualcuno, la Fratta poteva e doveva essere ospedale interamente Covid. Ancora ieri c'erano ipotesi di trasferimento di settori interi come la Cardiologia all’ospedale di Nottola”. Poi sbotta: “Dico che c’è odore di politica su queste scelte e si pensa che qualcuno debba subirle”.
Il sindaco di Castiglioni riserva un inciso del ragionamento ai colleghi della Valdichiana critici con Meoni: “Ho letto la lettera aperta. Io penso che, aperte o chiuse, di lettere ne potevano fare anche in passato e mi riferisco a quello che in questi anni è diventato l’ospedale della Fratta, ovvero una struttura di secondo livello per la quale è stato detto che dovevamo essere felici di avere la Procreazione medica assistita”.
Agnelli invita al realismo e a “riconoscere che tutto quello che stiamo vivendo è frutto di politiche sbagliate che nel tempo hanno ridotto l’ospedale quasi a un lazzaretto. La verità è che la politica si ricorda della Fratta solo quando c’è la campagna elettorale e mi riferisco all’ex governatore toscano che in periodo pre-Covid ha fatto numerose conferenze stampa per inaugurare reparti e annunciare 170mila euro per il Pronto Soccorso. Oggi rilevo che c’è un’incongruenza della politica”.
Agnelli incalza: “Di fronte a tutto ciò, senza scomodare Santa Margherita alla quale è dedicata la struttura, definisco la Fratta l’ospedale del gambero; nel senso che fa un passo avanti e tre indietro”. Il sindaco chiosa con un affondo: “Al termine di questa emergenza ci ritroveremo con un ospedale ulteriormente indebolito sul quale non si è certi del futuro. Auspicavo poche specializzazioni ma fatte bene; in realtà sta venendo fuori il nulla cosmico”.
Lucia Bigozzi
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