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Politica mercoledì 17 maggio 2023 ore 19:00

Treno soppresso, "Regione faccia sentire la voce"

Marco Casucci

Il consigliere regionale della Lega Marco Casucci definisce la risposta dell'assessore ai Trasporti vaga e rassegnata e sollecita un monitoraggio



CORTONA — “Invece di potenziare i collegamenti ferroviari tra la Val di Chiana e i grossi centri abitati, con la giustificazione di lavori sulla linea si cancella un treno che serviva decine di pendolari. Peraltro senza sapere fino a quando i passeggeri che lo utilizzavano dovranno subire il disagio. La risposta che l’assessore regionale ai Trasporti Stefano Baccelli ha dato alla mia interrogazione è un tentativo, assolutamente insufficiente, di giustificare il taglio del servizio senza tenere in considerazione le legittime esigenze degli abitanti di un’ampia zona della Val di Chiana, tagliati fuori dal treno sostitutivo. L’assessore faccia ciò che gli compete: monitori la situazione e si confronti con Trenitalia per ridurre al minimo i disagi per i pendolari”.

Lo scrive il consigliere regionale della Lega Marco Casucci, commentando la risposta dell’assessorato regionale ai Trasporti alla sua interrogazione relativa alla soppressione del treno 18711, che collegava Arezzo a Chiusi con fermate intermedie a Castiglion Fiorentino, Camucia-Cortona, Terontola-Cortona e Castiglion del Lago. Treno sostituito, a causa dei lavori sulla tratta Prato-Bologna, con il 18713, che per ragioni di traffico sui binari non può fermarsi nelle prime due stazioni.

“La risposta dell’assessorato è tecnicamente puntuale, ma politicamente inaccettabile. Tecnicamente puntuale in quanto elenca con precisione le ragioni che hanno condotto alla soppressione, perché per gli abitanti di Castiglion Fiorentino e del cortonese di questo si tratta. Politicamente inaccettabile perché non fa che prendere atto della situazione, senza dare peso ai disagi subiti da decine di pendolari. E per di più senza neanche dare un termine di massima per il ritorno alla normalità: i tempi potrebbero essere lunghi, visto che i lavori sulla Prato-Bologna termineranno nel 2025. E nel frattempo? La Regione pare essere rassegnata e non preoccupata. Al contrario nostro: rassegnati non lo siamo, ma preoccupati sì, perché abbiamo a cuore le esigenze dei cittadini, in particolare di quelli che devono usufruire dei mezzi pubblici per raggiungere la scuola o il lavoro. Inutile continuare a parlare di Toscana diffusa o fare appelli a favore del trasporto pubblico se si riduce l’offerta di servizi”, conclude Casucci.


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