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Attualità giovedì 22 settembre 2016 ore 10:28

Acque termali e minerali, avviate le consultazioni

Foto di: pagina facebook Stefano Scaramelli

In commissione congiunta sviluppo economico e sanità sono iniziate le consultazioni sulla proposta di legge della nuova disciplina sulle acque termali



CHIANCIANO TERME — Le commissioni regionali Sviluppo economico, presieduta da Gianni Anselmi (Pd) e Sanità, presieduta da Stefano Scaramelli (Pd), si sono riunite e sono stati sentiti Luigi Lenzi per il comune di Montaione; Paolo Campinoti (sindaco di Gambassi Terme); Carlo Leoni (Lipu); Mario Bencivenni (Italia Nostra); Daniela Pasini (Associazione consumatori utenti della Toscana); Aurelio Crudeli (Federterme); Daniele Barbetti (Federalberghi); Roberto Monaco (Federazione toscana Ordine dei medici).

Spiega Scaramelli: "Abbiamo aperto la fase dell’ascolto, chiamando in causa tutti i soggetti coinvolti: sindaci delle città termali, tutte le associazioni di categoria. Si tratta – continua il presidente della commissione Sanità – di una legge molto delicata. Investe il settore pubblico e privato, agisce su questioni igienico-sanitarie che meritano il giusto confronto e approfondimento. Le analisi e le osservazioni che raccoglieremo in fase di consultazione, ci saranno utili per dare il nostro miglior contributo”.

Il testo in discussione interviene sulla legge 38 del 2004, inserendo una specifica disciplina igienico-sanitaria delle acque termali, con particolare riferimento alle modalità di autorizzazione e di accreditamento istituzionale degli stabilimenti termali.

La nuova proposta di legge introduce modifiche su piscine termali e balneoterapia, operazioni consentite e vietate sulle acque, piscine termali e procedure di autocontrollo delle aziende termali, previsione delle attività sanitarie di carattere non termale che possono essere svolte negli stabilimenti. Viene inoltre disciplinato l’accreditamento istituzionale degli stabilimenti termali che intendono erogare prestazioni per conto del servizio sanitario regionale, prevedendo che esso venga rilasciato previo accertamento del possesso di requisiti generali e specifici per cicli di cure termali. Il testo contiene poi una disciplina della tipologia, dei criteri e dei procedimenti di autorizzazione di attività puntualmente elencate, nonché le cause di cessazione, sospensione e decadenza delle autorizzazioni. Viene infine fissato un termine di sei mesi dalla data di entrata in vigore delle modifiche regolamentari per l’adeguamento degli stabilimenti termali in esercizio ai requisiti strutturali, tecnologici e organizzativi di natura autorizzatoria, e ai requisiti generali e specifici per cicli di cure termali richiesti ai fini dell’accreditamento. Per l’adozione delle procedure di autocontrollo, invece, il termine di sei mesi decorre direttamente dalla data di entrata in vigore della legge, poiché la norma che prevede tali procedure non necessita di attuazione regolamentare.

Dai Comuni sono arrivate richieste riguardo alla possibilità di commercializzare prodotti accessori rispetto alle acque termali. Da Lipu, Italia nostra e Associazione utenti richieste di norme più stringenti e divieti circostanziati a protezione dei bacini idrotermali, attenzione agli aspetti ambientali, salvaguardia dell’accesso pubblico alle sorgenti termali. Federterme ha espresso l’auspicio che le competenze in materia di concessioni possano essere riportate al livello regionale. Federalberghi chiede l’innalzamento da 180 a un anno del termine per l’adeguamento e uno sforzo di rilancio della cultura termale.


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