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Attualità martedì 04 agosto 2020 ore 09:58

Medici "discriminati", parte la class action

Sale la protesta per i requisiti previsti dal bando di iscrizione alle scuole di specializzazione in Medicina. L'aretino Guido Santini si fa portavoce



AREZZO — Parla aretino la protesta che si sta alzando, sia a livello regionale che nazionale, relativa al regolamento del bando per iscriversi alle scuole di specializzazione in Medicina per l’anno 2020.

“A differenza degli altri anni – spiega l’aretino Guido Santini, rappresentante regionale ALS (Associazione Liberi Specializzandi) - il bando esclude i medici che stanno già frequentando Medicina Generale. Se vogliono partecipare al bando, sono costretti a rinunciare al percorso formativo già iniziato e, quindi, rischiano di perdere entrambe le opportunità”.

I mugugni si stanno facendo sentire in tutta Italia.

“Il Decreto del 2001, su cui si basa questo bando, è da sempre criticato e soprattutto considerato a rischio incostituzionalità – spiega Santini – Infatti non è mai stato applicato. Perché proprio adesso si decide di metterlo in pratica? Chi si vuole penalizzare? E quanto c’è di incostituzionale in tutto questo?”.

Ecco la parte “incriminata” del Decreto:

“Ai sensi del regolamento n.130/2017 attuativo delle disposizioni di cui all’articolo 19, comma 12, della legge 28 dicembre 2001, n. 448, il medico iscritto ai corsi di formazione specifica in medicina generale, di cui al decreto legislativo 17 agosto 1999, n. 368, può partecipare alla procedura concorsuale di cui al presente bando solo dopo avere concluso il suddetto corso di formazione, fatta salva la possibilità di rinunciare al corso stesso interrompendolo anticipatamente prima della partecipazione alla presente procedura concorsuale”.

In poche parole, solo ed esclusivamente gli iscritti al corso di Medicina Generale non possono partecipare al concorso per una specializzazione ulteriore, se non dopo aver completato o rinunciato a questa. Per tutti gli altri, nessun problema.

Santini, insieme ad altri colleghi, si è mosso per vie legali e sta predisponendo un ricorso attraverso un team di studio legali.

“Già oltre 40 medici hanno presentato domanda per il ricorso, una class action in piena regola – conclude Santini – L’invito che facciamo va a tutti i medici che si trovano in questa situazione di ingiustizia. Se volete far valere i vostri diritti e far sentire la vostra voce, contattateci e sottoscrivete il ricorso che stiamo facendo. La mail di riferimento è ricorsossm2020@gmail.com”.


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