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Attualità giovedì 05 maggio 2016 ore 15:49

Agricoltura asfissiata dalla burocrazia

La Cia Siena ha partecipato alla mobilitazione nazionale a Bologna per dire basta all’indifferenza e allo stallo che portano il settore al collasso



VALDICHIANA — La Cia Siena spiega che ogni azienda agricola produce in media 40 chili di carte ogni anno per adempiere agli obblighi burocratici, per una sola pratica di presentazione dei Psr si sviluppano oltre 2 chili di materiale cartaceo. Documenti vari la cui elaborazione impegna circa 100 giornate lavorative di un profilo amministrativo. Tutto ciò si traduce in costi altissimi per il settore primario - superiori ai 4 miliardi di euro l'anno- che vanno a sommarsi a quelli produttivi per l'attività ordinaria (i più alti d'Europa), mettendo continuamente a rischio default le aziende agricole italiane.

«Il "mostro" della burocrazia, però – sottolinea il presidente Cia Siena Luca Marcucci -, è solo la punta dell'iceberg di una situazione estremamente complessa per il comparto. Si protesta per i ritardi dei pagamenti Agea; costi di produzione insostenibili; prezzi in caduta libera; embargo russo, vendite sottomercato; investimenti al palo; tutele vere per il Made in Italy; cementificazione del suolo; abbandono delle aree rurali».

Ma la situazione che la Cia spiega è aggravata anche dai ritardi nei pagamenti relativi alla Pac 2015, questi motivi hanno spinto la Cia Siena a scendere in piazza oggi a Bologna con una manifestazione nazionale – di Cia, Confagricoltura e Copagri - dal titolo “Ei fu…siccome immobile”. In contemporanea con le manifestazioni di Roma e Catanzaro.

«Appare fin troppo chiaro quindi - spiega il direttore Cia Siena Roberto Bartolini - che senza politiche d'intervento urgenti e misure efficaci e puntuali, si profilano situazioni fallimentari per le aziende agricole. Da qui le ferme richieste delle organizzazioni agricole alle istituzioni di agire con rapidità e dare seguito a quegli interventi annunciati e non realizzati».


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