Attualità mercoledì 16 dicembre 2020 ore 13:01
Una telefonata per aiutare chi combatte il Covid

Da lunedì tre esperte dialogano con le persone in isolamento domiciliare. Il servizio voluto dal Comune è gratis
CORTONA — “Colleghiamoci: tu, come stai?” Tre professioniste rispondono alle chiamate di chi è solo o in situazioni di difficoltà per il Covid. Lunedì il primo incontro. È il progetto che l'amministrazione comunale di Cortona porta avanti grazie alla disponibilità di tre esperte, le dottoresse Pamela Alunni, Silvia Merli e Chiara Sciarri, (le prime due psicologhe e psicoterapeute, mentre la terza è una pedagogista clinica).
L'iniziativa è stata accolta con favore dall'assessorato
alle Politiche Sociali per il positivo impatto che potrà avere sulla
popolazione locale, in particolare gli anziani e coloro che vivono in situazioni
di fragilità, rese ancora più complicate dall’isolamento domiciliare dovuto al
contagio.
Grazie alla disponibilità delle tre professioniste ci
sarà la possibilità di avere un interlocutore qualificato con cui svolgere
conversazioni telefoniche chiamando il numero dell'amministrazione comunale
0575 605125.
“In questo periodo in cui la comunità è colpita
dall'evento pandemico abbiamo sentito la necessità di offrire gratuitamente un
supporto e un ascolto professionale rivolto a tutti gli abitanti del comune di
Cortona con un’attenzione particolare a coloro che vivono in uno stato di
solitudine e fragilità», dichiarano Alunni, Merli e Sciarri.
Il servizio è gratuito e funzionerà in modalità
telefonica .
Il primo incontro sarà lunedì prossimo (21 dicembre dalle 10 alle 12);
l'obiettivo è fornire un servizio di ascolto e supporto psicologico al fine di
attivare una rete di sostegno sociale a fronte delle situazioni più complesse.
“Ringraziamo le tre professioniste per la disponibilità – dichiarano il sindaco
Luciano Meoni e l'assessore alle Politiche Sociali, Valeria Di Berardino – in
questo momento avere la possibilità di un confronto con esperte può
rappresentare un'occasione per migliorare la propria situazione. Siamo convinti
che l'acuirsi dei problemi psicologici rappresenti un'altra emergenza da non
sottovalutare”.
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