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Attualità domenica 19 novembre 2023 ore 19:05
Qualità della vita, dove si vive meglio in Toscana
La posizione delle province toscane nella classifica che esamina lavoro, sicurezza, istruzione, sistema salute, tempo libero, turismo e reddito
TOSCANA — Qualità della vita, come se la cava la Toscana? E soprattutto, dove si vive meglio? Gli ultimi dati sono messi nero su bianco, come avviene da 25 anni, dal quotidiano economico Italia Oggi che realizza il rapporto con Ital Communications in collaborazione con l'università La Sapienza di Roma.
Ecco la fotografia regionale.
Firenze, nella classifica finale sulla qualità della vita si posiziona al quinto posto su 107 province esaminate. Siena è 11esima, Prato 29esima, Pisa 45esima, Arezzo 49esima, Lucca 51esima, Livorno 53esima, Pistoia 54esima, Grosseto 56esima, Massa Carrara 62esima.
Invece, in materia di affari e lavoro la regione Toscana è di pochissimo fuori dalle prime dieci posizioni a maggioranza occupate da province del nord Italia, Firenze si trova infatti all'11esimo posto ma si piazza quinta in termini di istruzione e formazione.
Per quanto riguarda il segmento lavoro e nello specifico la disoccupazione maschile (nella fascia di età compresa tra i 15 e i 64 anni), la Toscana compare con la prima provincia Livorno, in decima posizione mentre per la disoccupazione femminile Prato si trova al 25esimo posto.
Nel sistema salute Grosseto è al 14esimo gradino. Siena si conferma poi al primo posto nell'ambito tempo libero e turismo. Nella classifica ambiente la prima toscana è Firenze in 22esima posizione mentre in termini di reati e sicurezza è Siena in 18esima mentre il capoluogo toscano è 96esimo.
A livello nazionale Bolzano, seguita da Milano e Bologna, guadagna il podio della classifica. In fondo alla classifica, come nel 2022, c’è Crotone (107a), insieme alle province siciliane Messina e Caltanissetta (105a e 106a). Inoltre, la ricerca conferma una tendenza: la frattura tra il centro-nord, più performante e resiliente, e l’Italia meridionale e insulare, caratterizzata da una persistente vulnerabilità. Lo studio si articola in nove dimensioni d’analisi: affari e lavoro, ambiente, reati e sicurezza, sicurezza sociale, istruzione e formazione, popolazione, sistema salute, tempo libero e turismo, reddito e ricchezza, in 14 sottodimensioni e 92 indicatori di base.
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