Questo sito contribuisce alla audience di 
QUI quotidiano online.  
Percorso semplificato Aggiornato alle 07:00 METEO:MONTEPULCIANO14°  QuiNews.net
Qui News valdichiana, Cronaca, Sport, Notizie Locali valdichiana
sabato 20 aprile 2024
Tutti i titoli:
corriere tv
Turisti feriscono due cuccioli d'orso per farsi un selfie

Attualità sabato 22 maggio 2021 ore 08:00

Suicidi nelle forze dell'ordine, un libro fa luce

Lo ha scritto Sara Lucaroni. Da Sinalunga è iniziato il suo viaggio nel giornalismo tra parole e storie. Fino a questo volume "scomodo". Ma necessario



SINALUNGA — Uno scricciolo con le ali di un'aquila. Ha preso il volo da Sinalunga e adesso si divide tra Arezzo e Roma. La sua famiglia abita nella Valdichiana Senese, dove lei torna tutte le settimane

Sara Lucaroni è una giornalista affermata. Partita da collaborazioni in provincia, poi ha spiccato un salto con grande determinazione, arrivando a collaborare con testate importanti e a viaggiare molto, anche in Medio Oriente, per raccontare storie e persone. Al momento scrive per L'Avvenire e per l'Espresso. 

Da sempre impegnata sul fronte dei diritti, da una sua inchiesta del 2019 dedicata alla vicenda di Bruno Fortunato (amico e collega di Emanuele Petri), il poliziotto morto suicida nell'aprile 2010, è iniziato il lavoro che l'ha portata a pubblicare recentemente un libro di spessore, sicuramente "scomodo". 

Si tratta de "Il buio sotto la divisa. Morti misteriose tra i servitori dello Stato" (Round Robin Editrice). Il buio del dolore, il buio dell'omertà, della paura. I suicidi tra le forze dell'ordine. Non ne parla nessuno, eppure è un fenomeno reale. In Italia solo anno scorso si sono avuti 51 suicidi. Quest'anno, da gennaio, sono stati 19. 

"Il conteggio non è semplice - conferma Sara - Alcuni enti considerano solo i suicidi avvenuti in caserma, per esempio. Altri, invece, anche quelli avvenuti fuori dal luogo di lavoro. Ma il fatto rimane: perchè un carabiniere o un poliziotto decidono di suicidarsi? Si fa qualcosa per sostenerli nei momenti di difficoltà?".

Nell'immagnario collettivo, tra le forze dell'ordine non sono ammesse fragilità. Invece sono persone in carne ed ossa. A volte anche loro hanno bisogno di aiuto. A volte credono di non poterne avere e si tolgono la vita.

"Il libro è incentrato su sei storie di suicidi (o presunti tali) in Polizia, Guardia di Finanza, Carabinieri, Polizia Penitenziaria e Polizia Municipale, raccontate "da dentro", ovvero esclusivamente da figli, madri, amici - spiega Sara Lucaroni - Un po' racconto e un po' inchiesta per far luce sul fenomeno, mostrando i problemi e le scelte che vive, in casi eccezionali ma anche tutti giorni, chi indossa una divisa nel nostro paese".

Niente di facile e nemmeno di piacevole. Ma l'urgenza di affrontare questo argomento delicato ha preso sempre più corpo in Sara. Parlare con i familiari di coloro che, vestendo una divisa hanno scelto di andarsene da questo mondo, l'ha convinta che ce ne fosse davvero bisogno. Per squarciare un velo

"Da quando il libro è uscito, in tanti mi stanno scrivendo. Sono poliziotti, carabinieri, familiari di uomini in divisa, che mi confermano un 'sommerso' preoccupante. Lo Stato non può fare finta di niente: anche gli uomini e le donne delle forze dell'ordine possono avere bisogno di un aiuto. Non c'è niente di cui vergognarsi, eppure sembra che la nostra società non lo ammetta". E così anche negli ambienti di lavoro (nelle caserme, negli uffici) essere seguiti da uno psicologo appare un fallimento. Inaccettabile che chi vigila sulla sicurezza altrui e sull'ordine pubblico possa soffrire e chiedere aiuto.

"Mobbing, gerarchie pressanti, solitudine e a volte il mancato riconoscimento del proprio lavoro: sono queste le dinamiche che spesso stanno dietro a certe decisioni irreversibili - spiega ancora Sara Lucaroni - Così è nata la mia decisione di raccontare delle storie, perchè solo con quelle si arriva al cuore della gente. I numeri rimangono tali, sono fredde statistiche. Le storie invece permettono di immedesimarsi e creano empatia. Cosa c'è dietro a quelle vite che si interrompono così bruscamente e dolorosamente? Ne ho parlato con i familiari di Bruno Fortunato, di Fedele Conti, di Daniele Da Col, di Santino Tuzi, di Marco Massinelli e di Vitantonio Morani". 

Lo ha fatto per mesi, ore e ore trascorse al telefono con mogli, madri o padri di chi non c'è più. La pandemia non ha consentito contatti più diretti ma per Sara è stato sufficiente a raccontare queste vite interrotte. Con grande rispetto. "Scrivere il libro è stato pesante, lo ammetto - dice la giornalista - Quel dolore che ti arriva dalla cornetta del telefono, seppur dignitoso e composto, è devastante". 

Dopo le 6 storie, il libro si conclude con un capitolo finale in cui alcuni esperti spiegano cosa succede, o può succedere, a queste persone. Nelle loro teste che si arrendono. E cosa potrebbe essere fatto per evitare queste tragedie. 

Sara Lucaroni presenterà il libro nei prossimi mesi in alcuni dei festival più importanti in Italia, da Otranto a Castagneto Carducci fino a Polignano. Sarà anche al Passioni Festival di Arezzo. "Il buio sotto la divisa" è destinato a far discutere. Per fortuna.

Fermo restando che, divisa o no, il suicidio rimane uno dei grandi interrogativi dell'umanità, che non può trovare una spiegazione razionale. Terribile da immaginare, impossibile da accettare.

Simona Buracci
© Riproduzione riservata


Se vuoi leggere le notizie principali della Toscana iscriviti alla Newsletter QUInews - ToscanaMedia. Arriva gratis tutti i giorni alle 20:00 direttamente nella tua casella di posta.
Basta cliccare QUI

Tag
Iscriviti alla newsletter QUInews ToscanaMedia ed ogni sera riceverai gratis le notizie principali del giorno
L'articolo di ieri più letto
Sul posto sono intervenuti sanitari del 118 e i vigili del fuoco. Attivato anche l'elicottero Pegaso ma per il giovane non c'è stato niente da fare
Offerte lavoro Toscana Programmazione Cinema Farmacie di turno

Qui Blog di Federica Giusti

QUI Condoglianze



Ultimi articoli Vedi tutti

Cronaca

Cronaca

Attualità

Cronaca