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Attualità lunedì 28 settembre 2015 ore 16:01
#lacosagiusta, Scaramelli incontra i profughi
Sabato 26 Settembre i consiglieri regionali Pd hanno visitato le strutture che accolgono i migranti e gestite da associazioni ed enti del no profit
CHIUSI — Una giornata per raccontare il modello toscano di accoglienza diffusa attraverso le storie di speranza e integrazione di uomini e donne che fuggono da guerre e fame, è stata questa l’essenza della giornata #lacosagiusta organizzata dal Pd regionale.
Storie di immigrazione che stupiscono, emozionano e fanno riflettere, tutte raccontate dai consiglieri e assessori stessi attraverso uno “speciale” del sito internet del gruppo consiliare PD http://www.gruppopdregionetoscana.it/web/lacosagiusta/ e condivisa attraverso i suoi social network, in tempo reale sono state rimbalzate le tante storie e le immagini di una buona pratica della gestione del fenomeno.
Il modello toscano dell’accoglienza ripudia le tendopoli e i grandi centri di raccolta e ospita i rifugiati in piccole centri, appartamenti, parrocchie che diventeranno ancora più piccoli e diffusi, grazie al servizio “Pronto accoglienza”, istituito dalla giunta regionale.
Per quanto riguarda la Valdichiana senese, il consigliere Stefano Scaramelli ha incontrato a Chisui, nella struttura gestita dalla Misericorda Assad arrivato dal Senegal, dal piccolo villaggio di Komoti da dove è scappato dopo aver perso tutta la sua famiglia. Rimasto solo, Assad nel gennaio del 2011 decide di mettersi in fuga e dopo un mese di cammino arriva in Mali dove lavora come raccoglitore nei campi, ma dopo un anno prosegue il suo cammino fino al Burkina dove per un po’ fa il pastore. Scappa ancora in Niger dove si mette a vendere acqua. Ben presto però raggiunge la Libia dove dà una mano come muratore, ma dopo un mese viene arrestato perché privo di documenti. Viene rinchiuso in carcere per 10 mesi e da lì, dopo avere subito violenze di ogni genere, viene costretto a salire su un barcone che lo porta a Palermo. Il 1 Agosto del 2014 viene accolto nella Veneranda confraternita di Santa Maria della Misericordia di Chiusi dove tutt’ora sta con altri 13 ragazzi.
A Chiusi Assad frequenta un corso di italiano e di computer e si allena con la squadra di calcio amatoriale di Montallese. La prossima settimana inizierà, con il resto del gruppo, a lavorare come volontario per il Comune di Chiusi.
Stefano Scaramelli ha commentato così l’incontro con Assad:
“E’ stata una bella sensazione. Per un giorno il Pd regionale si è fatto promotore di una iniziativa giusta. Le persone che io e gli altri consiglieri e assessori abbiamo incontrato sono persone in difficoltà che hanno bisogno di aiuto. Con l’iniziativa #lacosagiusta abbiamo voluto derubricare l’essere profugo e l’essere clandestino, perché dietro ognuno di loro c’è una realtà di persone in difficoltà, una storia e una sofferenza e con questa iniziativa vogliamo rendere più umana la relazione con la realtà che li accoglie e questo lo vogliamo fare stringendogli una mano e facendogli visita, ascoltare le loro storie e cercando di farli integrare nel territorio. In questa situazione è da sottolineare il ruolo incredibile che svolge la Misericordia, la quale rappresenta un elemento di grande fratellanza, di ospitalità e di accoglienza, aspetti che vogliamo mettere in evidenza con una giornata come questa. La stretta di mano che ho fatto ad Assad è segno di vicinanza, un’idea politica che ci rende orgogliosi ed essere diversi da chi come la Lega Nord in questo momento sta facendo demagogia e ha un approccio completamente distate dalla nostra politica di accoglienza”.
Con questa soluzione possiamo dire che la Regione Toscana ha trovato la giusta strada per la risoluzione del problema dei continui arrivi di profughi e dell’integrazione nel nostro Paese?
“La Toscana sta lavorando tanto perché questo il sistema di accoglienza diffuso sia la soluzione giusta per accogliere le persone. La presenza di 30 o 40 persone in una comunità come la nostra non deve rappresentare un problema di convivenza ma è un segnale forte di integrazione. I ragazzi che ospitiamo dividono la giornata tra lavori utili alla comunità e partecipazione alle attività locali, ecco questo è un livello di integrazione, una sorta di umanizzazione e di una realizzazione che deve fare della Toscana uno di primi motori in Italia da renderla autorevole anche in Europa, cosa che oggi l’Europa sta capendo. I flussi migratori sono sempre esistiti nei secoli e questo è un grande flusso migratorio, ce l’ha anche ricordato il Papa. Noi dobbiamo rendere umana questa relazione, dobbiamo farci trovare pronti come magari in passato altri popoli si sono fatti trovare pronti ad accogliere gli italiani in cerca di una vita migliore” .
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