Attualità venerdì 30 luglio 2021 ore 18:46
Lotta all'infertilità, dalla Fratta segnali di speranza
"Questo problema deve essere rimesso al centro dell'agenda politica", così il sottosegretario Sileri chiude il convegno all'ospedale della Valdichiana
CORTONA — "Denatalità e Infertilità", a Cortona un convegno che getta basi solide verso un futuro pieno di speranza.
A "La Fratta" era presente il Governo Italiano, rappresentato dal sottosegretario alla sanità Pierpaolo Sileri, l'assessore regionale Simone Bezzini, il direttore Generale Asl Tse Antonio D'Urso, il direttore della Rete Regionale della Toscana per la cura della infertilità Luca Mencaglia ed il sindaco di Cortona Luciano Meoni. Presenti, oltre ai rappresentanti politici regionali e locali, anche lo staff dirigenziale della Asl Tse e molti medici dell'ospedale della Valdichiana.
"Sulla procreazione medicalmente assistita la Toscana è stata ed è all’avanguardia: si è misurata in anticipo, su questo tema, prima di altre realtà italiane. Continueremo ad investire sulla Rete regionale per la prevenzione e cura dell’infertilità, sui percorsi e mi auguro che questi siano inseriti nei Lea, perché i tempi sono ormai maturi. Adesso, con il Pnrr, abbiamo un’occasione fondamentale, un’opportunità strategica per costruire insieme la sanità del futuro. Questo percorso va accompagnato da un impegno forte di Parlamento e Governo sulle risorse umane e verso i professionisti”. - Così si è espresso l’assessore al diritto alla salute, Simone Bezzini, concludendo il convegno “Denatalità e infertilità: la rete clinica diffusa come modello organizzativo.
L’incontro si è aperto con i dati presentati dal direttore della Rete regionale, Luca Mencaglia: “I tassi di natalità sono devastanti - ha ricordato - una donna ha, mediamente, il primo bambino a 33 anni: questo rende complicata l’ipotesi di un secondo o di un terzo figlio. Grave e scarsissimo è il numero di donne in età fertile e il 25 per cento di giovani coppie ha problemi di fertilità”. “I bambini nati con la procreazione assistita sono ormai il 5 per cento e in alcune regioni - ha sottolineato - raggiungono il 10 per cento. Il 90 per cento dei centri al Sud sono privati. Uniche regioni con forte prevalenza pubblica: Toscana e Lombardia. In Toscana siamo all’80 per cento. Nella Asl Toscana sud est abbiamo un hub a Cortona e 7 centri periferici e abbiamo visto 3.270 coppie nell’anno 2020”.
Il valore di questa attività e, più complessivamente dell’ospedale Santa Margherita della Fratta è stato sottolineato da Antonio D’Urso, direttore generale della Asl sud est (“la Fratta è un centro attrattore”) da Simona Dei, direttrice sanitaria (“questo ospedale offre un segnale importante: da qui si offre la speranza della vita. Il progetto di Mencaglia deve diventare un progetto nazionale, a conferma che il sistema sanitario pubblico funziona. E una nuova e particolare attenzione va dedicata all’infertilità maschile”), e da Flavio Civitelli, direttore del materno infantile della medesima Asl (“questo percorso della Fratta assume ormai una valenza nazionale”).
Il sindaco di Cortona, Luciano Meoni, durante i saluti istituzionali ha richiamato l'attenzione sul fatto che “durante il periodo di conversione in cure intermedie Covid questo ospedale si è messo in gioco. Adesso ci deve essere l'impegno, per potenziare le sue attività e far ripartire i reparti di Ortopedia e Chirurgia".
Il sottosegretario Pierpaolo Sileri ha affrontato nel suo intervento anche questo tema: “gli ospedali non si chiudono ma si aprono con giudizio e ciascun ospedale deve avere un senso in relazione alle prestazioni che offre, senza sovrapposizioni”. E poi entrato nel tema del convegno affermando che è necessario “rimettere la fertilità al centro dell’agenda politica. In primo luogo informazione: come proteggere la fertilità. Serve la prevenzione e politiche che aiutino i giovani ad “anticipare” la nascita del primo figlio. Sono poi necessarie politiche per l’ambiente nel contrasto ad alcune patologie (la donna che ha avuto un cancro può avere figli). La fertilità è benessere della società e non solo del singolo e della coppia: proteggiamo in questo modo il futuro di tutti. E questo tanto più in un quadro generale che vede il progressivo invecchiamento della popolazione”.
Sileri ha poi ricordato l’istituzione del tavolo tecnico al Ministero, per suggerire alla politica le strategie necessarie e che si è già riunito 3 volte in un solo mese. “I nostri obiettivi: snellire le procedure, finanziamento di 5 milioni di euro per la procreazione medicalmente assista destinato alle coppie e soprattutto a quelle che sono costrette a ricorrere a servizi in altre regioni; realizzazione di centri pubblici; tariffe Lea e quindi ragionevoli; campagne sociali di informazione”.
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