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Attualità martedì 03 maggio 2016 ore 16:24

Fascino del quotidiano nel progetto di Sara Lovari

Sara Lovari e Luigi Torreggiani

Sara Lovari inaugura il nuovo atelier, un progetto artistico permanente ideato con il fotografo Luigi Torreggiani e dal titolo "Objets Retrouvés"



CORTONA — Il nuovo atelier è nel cuore di Cortona ed il titolo è ispirato al dadaismo, che fece dell’oggetto ritrovato una vera è propria forma di arte.

Il progetto prende spunto dalle foto che Luigi Torreggiani, dottore forestale, giornalista pubblicista e fotografo, collaboratore della rivista “Sherwood – Foreste ed Alberi Oggi” e direttore responsabile per due anni di “Clic-hé – webmagazine di fotografia e realtà visuale” edito dall’Associazione culturale Deaphoto di Firenze, ha scattato negli ultimi anni alle opere dell’artista toscana, una produzione che ha come protagonisti oggetti di vita quotidiana, estrapolati dal contesto originario per essere trasformati in piccoli capolavori. La caffettiera, la lampada, il fiasco, gli ombrelli, i libri antichi trovano una dimensione onirica senza tempo nell’arte della talentuosa autrice. Con il suo intervento, il fotografo sarmatese cattura poi tutta l’essenza di quegli oggetti ritrovati, fermando in un istante i sentimenti delle “cose” solo apparentemente inanimate.

Il vernissage di apertura di sabato 7 maggio è affidato ad Alice Comunelli che parla così dell’esposizione : “Ci sono oggetti affatto belli, per nulla perfetti, magari vecchi. Ma forse è proprio l’aspetto vissuto a renderli così interessanti, così seducenti ai nostri occhi. Spesso il fascino misterioso di questi oggetti umili, anonimi sta proprio nel loro essere imperfetti. Certo, tutti noi ammiriamo le cose belle e nuove ma poi ci affezioniamo a quelle nelle quali il tempo ha impresso una storia, oggetti che sanno evocare il passato e nella cui imperfezione rivediamo noi stessi con i nostri difetti, le nostre debolezze. “Objets trouvés” sono oggetti trovati per caso, scarti, rottami carichi di storia che fanno risuonare qualcosa dentro di noi. Le “cose” sono gli oggetti della nostra quotidianità, le parole sono gli oggetti del nostro linguaggio”.

E di Sara Lovari dice: “Sara Lovari ci fa vivere in un presente già vissuto, eliminando le brutture che ogni giorno abbiamo intorno. La semplicità di Sara è sinonimo di immediatezza, trasparenza,correttezza (mai banale), un messaggio diretto verso chi guarda le sue opere. Non siamo solo noi che comunichiamo, ma anche gli oggetti comunicano con noi”.

Sara Lovari è nata nel 1979 ad Avena di Poppi (AR) e dal 2007 si dedica all’arte a tempo pieno, intraprendendo un percorso che la porta a esporre con successo in Italia e all’estero. Colori acrilici e applicazioni polimateriche dialogano su supporti eterogenei dando vita a un linguaggio bi e tridimensionale distintivo e apprezzato da critica, pubblico e collezionisti di tutto il mondo. L’autrice ha vinto la sezione Nuove proposte del “Premio Adrenalina 2014” di Roma ed è stata finalista al “Premio Arte Mondadori” 2014 e al “Premio Catel 2015”. Collabora con il Maec di Cortona e le sue opere sono in mostra permanente alla Aspen Art Gallery di Denver e Aspen, alla MainSiteGallery di Norman, a ExpArt Gallery di Bibbiena e ad Ashanti Arte Contemporanea di Roma. Sara Lovari lavora a Cortona nello studio di vicolo Fierli e a Poppi nello studio di Avena


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