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Attualità mercoledì 15 febbraio 2017 ore 15:33

Possiamo interviene sulla Fondazione Orizzonti

Possiamo interviene sulla Fondazione Orizzonti dopo l’approvazione del nuovo statuto e il passaggio della presidenza al sindaco Bettollini



CHIUSI — “Dopo tanto anche la maggioranza si è accorta che l’obiettivo di farne un fulcro della promozione culturale e della città stava fallendo. Due giorni di conferenze sulla cultura sono bastati per proporre le soluzioni salvifiche: un nuovo statuto che concede tutti i poteri al sindaco, marginalizzato il terzo presidente che, ovviamente ha annunciato per tempo le dimissioni; nuovo nome al comitato di indirizzo, via il comitato di gestione per far posto ad un annunciato direttore generale, cioè un ragioniere” – esordisce così la minoranza chiusina parlando dell’approvazione del nuovo stato della Fondazione Orizzonti d’arte che vede il sindaco Juri Bettollini nuovo presidente.

“Ovviamente, nessuna riflessione sui motivi del fallimento, anche perché come ha sottolineato la consigliera Masci il passato è passato. Tradotto in politica le responsabilità sono tutte di quelli che c’erano a dirigere la Fondazione. Nulla riguardo alle responsabilità di coloro che li hanno nominati, di chi ha costruito un Ente velleitario, costoso e risultato estraneo alla realtà locale”.

Possiamo – Sinistra per Chiusi non si è arroccata in una critica sterile che aggiunge: “oltre ad aver ribadito l’inutilità di uno strumento come la Fondazione per una realtà come Chiusi, abbiamo presentato alcuni emendamenti migliorativi ad uno statuto che ha subìto cambiamenti inutili e accentrato le decisioni, anziché ampliare il coinvolgimento del paese”.

Per una maggiore valorizzazione del tessuto culturale e teatrale cittadino i Possiamo hanno proposto che le associazioni locali che operano in ambito culturale e teatrale possano aderire alla Fondazione, assumendo la qualifica di socio partecipante, mediante un contributo simbolico stabilito dal consiglio di amministrazione e che un loro rappresentante possa trovare spazio nelle nomine di spettanza del comune. Inoltre un altro emendamento proponeva che le nomine del consiglio d'amministrazione, di competenza del comune (3 su 5) venissero fatte dal consiglio comunale e non dal solo Sindaco e che la nomina del direttore generale fosse di competenza dell'intero consiglio d'amministrazione, infine i Possiamo prevedevano anche che la figura del direttore venisse scelta attraverso una selezione pubblica comparativa di curricula.

“Questo avrebbe garantito una maggiore trasparenza e coinvolgimento del Consiglio Comunale nelle decisioni, investendolo di un ruolo vero nella verifica della gestione e dei risultati di bilancio. Non si accresce il ruolo del pubblico soltanto attraverso lo statuto di una Fondazione che consente al sindaco di essere Presidente, nominare il Consiglio Direttivo per i 3/5, decidere da solo il Direttore Generale, tenere per norma statutaria le relazioni e i rapporti di collaborazione con enti, istituzioni, imprese pubbliche e private” – dicono i Possiamo.

“Il sindaco si è ripetutamente compiaciuto con se stesso perché si assume una grande responsabilità. In realtà ignora che un buon amministratore dimostra di essere tale, quanto più riesce a coinvolgere, a far crescere una comunità, non certo se accentra o se è costretto guidare tutto da solo. La conoscenza del bilancio e quindi della reale situazione finanziaria della Fondazione sarebbe stato un ulteriore elemento di chiarezza per la discussione, ma si e' scelto,incomprensibilmente,una strada diversa” – proseguono i Possiamo.

Infine i Possiamo concludono: “ La cosa che più è mancata nel lavoro della Fondazione è proprio il non aver risposto ad uno dei compiti principali per cui era nata, ovvero "organizzare momenti e periodi di produzione culturale artistica musicale e di spettacolo e di ogni attività ad essa funzionali, in maniera da contaminare, permeare e sviluppare la sensibilità artistica e culturale della cittadinanza e dell'area geografica e socioeconomica di riferimento". Temiamo che con la strada intrapresa si confondano i sogni con la realtà, si scambi un'operazione di maquillage con un lavoro continuo per far crescere l’attenzione e la passione collettiva per la cultura e la conoscenza”.


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