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Attualità venerdì 15 ottobre 2021 ore 15:06
Tutti a scuola ... d'inclusione
Continuano le iniziative del progetto della Uildm (Unione Italiana Lotta alla Distrofia Muscolare) negli Istituti castiglionesi
CASTIGLION FIORENTINO — Dopo l’inaugurazione, lo scorso 30 luglio presso il parco di Villa Lovari, di una giostra e di un pannello ludico – sensoriale, in questi giorni continuano le iniziative del progetto della Uildm (Unione Italiana Lotta alla Distrofia Muscolare) “A scuola d’inclusione: giocando s’impara”.
In questa seconda fase sono previsti gli incontri nelle scuole castiglionesi. Il primo appuntamento si è svolto martedì nelle scuole primarie “G. Ghizzi” e “Mencarelli” ed oggi gli operatori dell’associazione hanno incontrato i bambini delle scuole di Montecchio “A. Valdarnini” e Santa Cristina “G. Grifoni” per parlare di inclusione "cos'è la diversità cos'è la normalità il ruolo dei volontari e a cosa servono le associazioni come la nostra” dichiarano dall’associazione UILDM.
Presente agli incontri la presidente Adriana Grotto affetta da distrofia muscolare, la psicologa che sta seguendo il progetto Giulia Franchini e i volontari della sezione di Arezzo.
Lo scopo degli incontri è di sensibilizzare gli studenti e tutta la comunità sui temi della disabilità e dell’inclusione. "È importante partire dalle nuove generazioni per lanciare il messaggio d’inclusione e costruire insieme un futuro dove c'è spazio per tutti. La disabilità deve essere vista come una ricchezza e non come un ostacolo. Questo si può realizzare solo se fin da piccoli i nostri bambini vengono abituati a giocare, e quindi a costruire relazioni, con altri bambini che hanno una disabilità - dichiara l’assessore all’istruzione e alle Politiche Sociali Stefania Franceschini che aggiunge - ringrazio sia il corpo docente che ha accolto l’iniziativa con entusiasmo riuscendo a coinvolgere tutti i loro ragazzi che Adriana per la disponibilità e per il progetto rivolto al nostro comune”.
“In questo modo – concludono dall’associazione UILDM – s’intende diffondere una cultura della disabilità più attenta alla persona, integrata nel contesto sociale”.
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