La distribuzione della ricchezza
di Daniele Salvadori - giovedì 18 giugno 2015 ore 10:08
Sabato scorso Hillary Clinton ha lanciato la propria candidatura alla presidenza USA del 2016 promettendo agli americani che "lotterà contro le disuguaglianze e per una prosperità condivisa".
Il tema della distribuzione della ricchezza è sempre più di attualità e gli USA non brillano certamente per equità tra classi sociali.
Questa premessa mi consente di parlare di un coefficiente matematico che è comunemente usato per misurare questo fenomeno: si tratta dell' "INDICE DI GINI".
Corrado Gini, matematico italiano che fu anche presidente dell'ISTAT negli anni '30, inventò la formula che misura la disuguaglianza nella distribuzione della ricchezza.
L'indice va da "zero" a "uno". Risultato "zero" significa completa parità di distribuzione, mentre "uno" vuol dire che, paradossalmente, la ricchezza è nelle mani di un solo soggetto e gli altri non hanno niente. Quindi, tanto più l'indice si avvicina a zero tanto più la ricchezza e equamente distribuita.
A livello mondiale vi sono fortissime disparità tra il nord ed il sud del pianeta. Si va da un indice minimo di 0.25 di alcuni paesi europei ad oltre 0,60 di un gruppo di nazioni africane. Gli USA superano lo 0.40 (figura 1). A livello europeo le cose vanno meglio. Un po' meno per noi dal momento che l'indice Italiano è tra i peggiori del continente (figura 2).
Da considerare anche che i Paesi più virtuosi hanno comunque visto peggiorare il proprio indice nell'ultimo decennio. A livello nazionale le regioni del nord est e del centro appaiono le più eque (figura 3).
Come si vede c'è ancora molto da lavorare sull'argomento sia a livello globale che locale.
Da Hillary a casa nostra, il passo è breve.
Daniele Salvadori