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Attualità giovedì 12 gennaio 2023 ore 10:00
Il lavoro agricolo apre le porte ai più fragili
Accordo tra la Coldiretti aretina e Koinè per favorire inserimento, inclusione, socializzazione nei contesti di maggiore emarginazione
AREZZO — “Costruire comunità abilitanti e solidali in ambito rurale, utilizzando lo strumento dei patti territoriali, sviluppando un modello di valutazione di impatto sociale delle diverse azioni del progetto secondo i principi della Green Care e della Recovery, in una prospettiva di salute/ benessere comunitario”. Ecco, in sintesi, uno degli obiettivi generali del patto siglato tra la Coldiretti aretina e la Cooperativa Sociale Koinè presso la loro sede cittadina.
“Siamo molto soddisfatti di siglare questo protocollo d’intesa e quindi avviare una fattiva collaborazione con la Cooperativa Sociale Koinè – commenta il presidente di Coldiretti Arezzo Lidia Castellucci – è fondamentale sviluppare un modello di agricoltura sociale dove cooperazione sociale e imprese agricole producano progetti fortemente integrati in grado di proporre opportunità di socializzazione, formazione e lavoro a persone fragili dando loro delle opportunità”.
Molte le azioni previste tra le quali la co-progettazione di nuovi bandi sull’Agricoltura Sociale promossi dalla Regione Toscana attraverso il PSR e dal MASAF, lo sviluppo di collaborazioni tra soggetti della rete per la realizzazione di progetti già in fase di attuazione tipo, collaborazione nella partecipazione a tavoli di lavoro di politiche di agricoltura sociale, costruire una rete di produttori e di prodotti destinati a mense scolastiche o ristorazione che aderiscano la progetto di filiera corta in agricoltura sociale, organizzare eventi e comunicazione che aumentino la conoscenza e quindi il sostegno a progettualità sociali in ambito rurale secondo gli obiettivi condivisi.
“Koinè crede e investe nell’agricoltura sociale – termina il Presidente Paolo Peruzzi. - Abbiamo prima preso in affitto e poi acquistato la fattoria di Ramarella, nel comune di Laterina Pergine. Qui svolgiamo attività preformative, formative, abilitative e riabilitative. E, quando si realizzano le condizioni, anche inserimenti lavorativi. E’ un progetto nato nel contesto del Patto per la salute mentale in Valdarno definito con la Asl Tse. Siamo attivi in questo settore dagli inizi degli anni Duemila quando, insieme all’Università di Pisa, realizzammo per la Regione Toscana una ricerca sullo sviluppo sociale nei contesti montani e rurali”.
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