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Attualità mercoledì 26 luglio 2017 ore 12:52

Posti a rischio, Nuova Rocchi in presidio

È iniziato martedì 25 luglio il presidio dei lavoratori della Nuova Rocchi; nessuna comunicazione dagli amministratori dell’azienda sulla situazione



SINALUNGA — Sono finiti i tre mesi di cassa integrazione e 20 dipendenti della Nuova Rocchi di Sinalunga, azienda che produce cabine elettriche prefabbricate in cemento armato e quadri elettrici di media e bassa tensione, non conoscono il loro futuro. Per questo motivo, da martedì 25 luglio, un gruppo di lavoratori si sono riuniti davanti ai cancelli chiusi dell’azienda in un presidio permanente diurno.

“Abbiamo registrato varie presenze e messaggi di solidarietà, ma l’Azienda è ancora assente. Si fa sempre più forte il sentore di una vera e propria serrata, con i legali valuteremo se intervenire anche in tal senso. E’ opportuno che le istituzioni, in primis la Regione Toscana, riconvochino le parti.”- spiega il sindacato.

“La Nuova Rocchi non può essere chiusa in quanto ad oggi non ha aperto alcuna procedura in proposito. E’ utile inoltre ricordare che nelle ultime settimane antecedenti la fine della cassa integrazione ordinaria alcuni lavoratori sono stati impegnati in azienda e in più cantieri per la consegna di lavori importanti. La condizione attuale, ovvero i cancelli sbarrati e le retribuzioni bloccate, tenendo conto che le ultime consegne dovrebbero aver portato (o portare a breve) liquidità importanti e che in assemblea più lavoratori hanno sostenuto che alcune commesse sono state rifiutate o comunque non avviate, dà sempre di più il senso di una serrata, atta a piegare illegittimamente la volontà delle maestranze, cosa che chiaramente il sindacato non vuole e non può accettare”.

Lo scorso 4 luglio si sono riuniti in Regione, oltre ai vertici aziedali anche i sindacati, il sindaco di Sinalunga, Riccardo Agnoletti, Gianfranco Simoncini, per la Regione Toscana, Luciano Vagaggini per l’Amministrazione Provinciale di Siena per parlare della situazione. Le istituzioni si sono rese disponibili a dare tutto il supporto ed il sostegno all’azienda e ai lavoratori.

“E’ necessario quindi – aggiunge la FIOM CGIL – che i soci, che per anni hanno lavorato fianco a fianco con quei lavoratori che oggi sembrano voler lasciare in mezzo alla strada nel peggiore dei modi, si facciano sentire, battano un colpo, smentendo quanto sembra dalle apparenze e dimostrando che stanno lavorando perché quest’attività possa avere un futuro, con loro o con altri, invece di lavorare per sè stessi e per portare le lavorazioni residue esistenti in altri lidi. Le insistenti voci di più newco che girerebbero attorno al futuro della Nuova Rocchi danno il segno che lavoro nel settore, o nei settori, c’è, visto anche che l’azienda è equamente distribuita nella produzione di cabine di trasformazione e sezionatori elettrici: le prime destinate a lottizzazioni, fotovoltaico, ecc (prevalentemente per committenti privati), i secondi rivolti alle linee di tensione (per enti elettrici e ferrovie).

“Le istituzioni, che ringraziamo per l’impegno profuso, – conclude l’organizzazione sindacale – si sono mosse appena da noi sollecitate, dando competenza tecnica per le soluzioni possibili ed appoggio politico sia sul fronte della ricerca di società interessate a rilevare il sito, sia in merito alla possibilità di intervento per reperire risorse per il rilancio. Ma il silenzio della proprietà e della direzione rischia di vanificare il tutto. Come ricordato dal Sindaco di Sinalunga, alcuni spiragli ci sarebbero e ci sono, basterebbe che l’azienda credesse ancora in sè stessa e che i soci dimostrassero di far veramente parte di quella famiglia in cui per anni hanno creduto i dipendenti”.


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