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Attualità domenica 23 maggio 2021 ore 11:00

Nuovo percorso espositivo alle Stanze Cassianensi

Taglio del nastro ieri mattina. L’allestimento all’ingresso del palazzo comunale racconta il potere curativo delle acque di San Casciano



SAN CASCIANO DEI BAGNI — E' stato inaugurato ieri a San Casciano dei Bagni il nuovo percorso espositivo allestito nell’ingresso del Palazzo Comunale che si aggiunge alle altre Stanze Cassianensi, in Piazza della Repubblica. 

Qui sono stati collocati i reperti rinvenuti nella campagna di scavi archeologici - eseguiti nell’estate del 2020 - nel sito dell’area del “Bagno Grande” a San Casciano dei Bagni, che hanno portato alla luce un santuario romano di età imperiale. Tra i reperti visitabili, anche gli straordinari altari iscritti che recano i nomi delle divinità venerate nel santuario: Apollo, Fortuna Primigenia e Iside e una statua in marmo finemente scolpita, rinvenuta in occasione degli scavi archeologici, che rappresenta Igea.

"Sono passati solo nove mesi dalla presentazione delle prime scoperte archeologiche del ‘Bagno Grande’, mesi difficili a causa dell'emergenza sanitaria ma, nonostante ciò, abbiamo lavorato quanto più si poteva affinché le grandiose scoperte potessero essere subito fruibili - ha dichiarato Agnese Carletti, sindaco di San Casciano dei Bagni - E oggi, quindi, con grande orgoglio restituiamo ai cittadini e a tutti gli appassionati un pezzo di storia importante del territorio e lo facciamo proseguendo una strada intrapresa ormai da tempo, inaugurando una nuova ‘Stanza Cassianense’, consapevoli ancora una volta che questo non è un arrivo ma un nuovo punto di partenza che potrà regalarci nuove ‘Stanze’ e portarci alla creazione di un grande parco archeologico termale. Uno spazio espositivo innovativo il nostro, pubblico, che sarà sempre aperto ai cittadini secondo lo spirito delle antiche terme romane che racconta. Dopo ‘mesi di buio’ mi piace pensare che San Casciano dei Bagni riparta da qui, da una nuova consapevolezza di sé e della sua storia e dal nuovo percorso museale dal forte valore simbolico perché legato al potere curativo delle acque termali e al tema della salute, tanto caro a noi in questo momento storico”. 

"Abbiamo presentato oggi la conclusione di un percorso eccezionale intrapreso e concluso in un solo anno - ha affermato Andrea Muzzi, Soprintendente della Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio per le province di Siena, Arezzo, Grosseto - Dallo scavo del Bagno Grande alla pubblicazione, all'ampliamento delle Stanze Cassianensi, grazie all'impegno costante dell'Amminstrazione comunale di San Casciano dei Bagni, della direzione degli scavi e del nostro personale, possiamo dire di aver scritto una pagina nuova dell'archeologia della Toscana. La Soprintendenza di Siena, che sono orgoglioso di aver diretto in questi anni, ha sostenuto il progetto di scavo in concessione, grazie soprattutto al coordinamento scientifico di Jacopo Tabolli, scommettendo su un sito che per anni era stato ritenuto ‘minore’ nel panorama archeologico delle terre di Chiusi e che invece ha dischiuso a poco a poco i suoi segreti, restituendo una realtà archeologica assolutamente unica e che sono certo diventerà volano di valorizzazione culturale per questo comparto meridionale della Valdichiana. Il mio ringraziamento va alla comunità di San Casciano dei Bagni che ha investito nel progetto, agli studenti universitari che hanno preso parte agli scavi, ai tanti studiosi che hanno contribuito al volume e all'allestimento. Queste nuove Stanze Cassianensi non sono solo il racconto delle meraviglie degli altari iscritti e dei reperti dal santuario, ma anche la narrazione del percorso di tutela condivisa che il Bagno Grande ha rappresentato in questo anno". 

"Il percorso espositivo che abbiamo immaginato conduce il visitatore nel cuore del santuario romano del Bagno Grande. L'allestimento racconta il potere curativo delle acque calde di San Casciano dei Bagni e ruota attorno alla grande vasca circolare dove abbiamo rinvenuto gli altari iscritti dedicati ad Apollo, Fortuna Primigenia e Iside. Il luogo prescelto per il percorso espositivo non è casuale. L'atrio del Comune di San Casciano dei Bagni si 'veste' dell'archeologia del territorio: un luogo aperto, che segue la vita quotidiana dei cittadini del paese, un luogo accogliente dove l'istituzione incontra il singolo. Quell'accoglienza e quel carattere pubblico che erano la cifra fondamentale del santuario presso la sorgente calda del Bagno Grande in epoca romana, rivivono in questa nuova Stanza Cassianense. E in parte rivive il sogno del ‘piccolo e patrio museo cassianense’ che nel Settecento il medico Annibale Bastiani aveva creato. Sono certo che la prosecuzione degli scavi al Bagno Grande e negli altri siti del territorio di San Casciano dei Bagni potranno permettere presto di aprire nuove Stanze" ha dichiarato Jacopo Tabolli, funzionario archeologo della Soprintendenza Archeologica Belle Arti e Paesaggio di Siena e Coordinatore del Comitato Scientifico del progetto di scavo di San Casciano dei Bagni e docente a contratto all’Università per Stranieri di Siena.

“A distanza di sette mesi e mezzo dalla fine ufficiale dello scavo nel sito del Bagno Grande, siamo felici di poter inaugurare il nuovo spazio espositivo presso l’atrio del Comune di San Casciano dei Bagni. I visitatori potranno ammirare i reperti rinvenuti e già pubblicati nel volume ‘Il Santuario Ritrovato’. È senza dubbio un nuovo punto di partenza sia per la ricerca che abbiamo intrapreso che per il progetto in generale. E’, altrettanto, la chiusura di un lavoro che ci ha visto impegnati con tutte le nostre energie e che siamo fieri di poter offrire alla comunità di San Casciano dei Bagni, portando a compimento quello che è il nostro principale obiettivo: raccontare una storia e renderla visibile” - ha detto Emanuele Mariotti, direttore dello Scavo.

In occasione dell’inaugurazione erano presenti anche gli Amministratori comunali e del Gruppo Archeologico di Tuscania che hanno consegnato al sindaco il “Premio Ennio Staccini – Città di Tuscania”, che viene consegnato alla più significativa esperienza dell’archeologia italiana nel 2020 che ha visto la partecipazione al voto sia popolare che del Comitato Scientifico promotore dell’iniziativa. 

Una prossima campagna di scavo riprenderà questa estate.


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