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Cultura sabato 19 settembre 2015 ore 15:19

Riapre al culto la Collegiata

Chiusa nell’ottobre 2012 a causa del cattivo stato di conservazione, sopra l’altare il Crocifisso ligneo del XIII secolo, opera di un Maestro toscano



CASTIGLION FIORENTINO — Il Crocifisso era ospitato fino ad oggi nella Pinacoteca comunale della cittadina del Cassero. Con un momento liturgico, presieduto dal cardinal Giuseppe Betori, Arcivescovo Metropolita di Firenze, è il cardinal Betori, seguito da mons. Riccardo Fontana e dall’intera comunità, ad entrare per primo nella chiesa della Collegiata, in penombra, prima di essere ridedicata, secondo il rito prescritto.

La chiesa della Collegiata di san Giuliano torna così ad essere luogo di preghiera e di celebrazione eucaristica, dopo tre anni in cui si è ritenuto di doverla chiudere al culto, a causa del cattivo stato di conservazione, essendosi verificati dei crolli di porzioni di copertura e il distaccamento di un rosone dall’intradosso della cupola, che avevano aggravato le condizioni statiche già precarie.

La parrocchia, subito, decise di intraprendere il percorso finalizzato alla riapertura della chiesa, luogo sì di culto ma anche polo artistico-culturale di notevole importanza per l’intera popolazione castiglionese.

Il progetto di restauro e consolidamento statico dell’immobile si è basato su due considerazioni fondamentali: la necessità di eseguire interventi compatibili con il valore storico ed artistico dell'edificio nel rispetto delle sue originarie caratteristiche e la necessità di conseguire un miglioramento delle condizioni statiche dell'immobile, nel rispetto delle normative vigenti. Gli interventi hanno riguardato principalmente le coperture, le murature, gli intonaci, le tinteggiature, gli infissi e l’impianto di riscaldamento.

Gli architetti Lucia Massini ed Antonio Bennati, assieme allo Studio Lucci, ognuno per la propria competenza, si sono occupati della progettazione, direzione lavori, coordinamento per la sicurezza e contabilità del restauro.

Grande attesa vi è anche per ammirare nella sua rinnovata bellezza la Trasfigurazione di Domenico Pugliani (1589-1658), dipinto ad olio su tela (cm 280x180), posta sul secondo altare della navata destra della Collegiata. L’opera era quasi illeggibile, il Cristo trasfigurato appena visibile e tutta la gamma cromatica della composizione era nascosta sotto uno spesso strato scuro di vernici e nerofumo.

Il restauro – realizzato da Paola Cardinali e Alberto Spurio Pompili - ha valorizzato la grande qualità pittorica dell’opera, la bellezza dei singoli personaggi e la forza compositiva, con il Cristo trasfigurato in una luce totale che illumina gli apostoli Pietro, Giacomo e Giovanni, in basso, stretti in cerchio. L’associazione culturale ITALART/ Santa Chiara Study Center ha ospitato nei suoi locali il cantiere di restauro ed ha anche contribuito finanziariamente al restauro pittorico.

Attesa non minore è per il Crocifisso ligneo dei primi decenni del XIII secolo, di anonimo Maestro toscano, tornato dopo vari anni ad assumere un ruolo centrale nella Collegiata di san Giuliano. Già ospitato nella pieve di san Giuliano a Castiglion Fiorentino, poi nella Pinacoteca comunale, il dipinto fu restaurato negli anni passati dalla Soprintendenza aretina, sotto la direzione di Anna Maria Maetzke, e per l’attuale ricollocazione, la restauratrice Daniela Galoppi ha proceduto ad un restauro conservativo che ne ha ulteriormente evidenziato la tipologia di Christus Triumphant, già conosciuta in Toscana e in Umbria dal XII secolo.

Il progetto per la ricollocazione è stato eseguito da Gianclaudio Papasogli Tacca e Luisa Gori sotto l’alta sorveglianza della Soprintendenza grazie a Paola Refice, Andrea Gori e Rosella Cavigli e con il coordinamento dell’Ufficio Beni Culturali della Diocesi. Il telaio è stato realizzato dalla ditta Marzoli & Margheri di Firenze e la ricollocazione è a cura della ditta ABB di Bruno Bruschini.


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