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Interviste giovedì 21 maggio 2015 ore 12:00
Orizzonti 2015, intervista ad Andrea Cigni
Per Festival Orizzonti 2015, 31 Luglio al 9 Agosto, il tema è MediTerranea e il perché ce lo spiega direttamente il direttore artistico Andrea Cigni
CHIUSI — Il tema scelto per la XIII edizione di Orizzonti Festival è MediTerranea, un’area dove le arti performative occidentali hanno avuto origine; Mediterranea è la zona che ancora oggi è attraversamento e veicolo di democrazia, bellezza e anche di conflitti.
Andrea Cigni, toscano, laureato al Dams di Bologna, formatosi grazie a numerose esperienze di recitazione, mimica, dizione, danza ed espressività corporea, dal 2014 ricopre la carica di direttore artistico del Festival Orizzonti.
Andrea se dovesse descrivere Orizzonti 2015 in poche parole, cosa mi direbbe?
“Il festival si può definire coraggioso e generoso. Orizzonti è arrivato in pochissimo tempo ad essere presente nel patrimonio teatrale italiano e nel panorama dell’offerta culturale nazionale. Per noi questo è un piccolo grande punto di riferimento, piccolo geograficamente, perché la città che ci ospita è piccola, ma grande perché nelle intenzioni c’è veramente una propensione a voler coinvolgere e convogliare qua a Chiusi tante energie creative del nostro patrimonio culturale, come la danza, l’opera e musica, piuttosto che il teatro e la prosa, insomma tutte le arti performative riunite in questa città”.
Perché avete scelto Mediterranea come tema per il 2015?
“Mediterranea è il filo conduttore della prossima edizione perchè si desidera affrontare, analizzare e raccontare quelle che sono le esperienze artistiche che operano e lavorano nel bacino del Meditarreneo: Francia, Italia, Spagna e via dicendo, in un continuo confronto-scontro intellettuale, che non è una lotta come sempre più spesso siamo abituati a vedere oggi, ma è uno scontro sano e che porta a una creazione e ad una creatività. Con questi presupposti abbiamo deciso di affrontare la sfida, ovvero quella di voler raccontare le varie esperienze di persone che qua lavorano o che hanno lavorato, come grandi musicisti, compositori, scrittori, autori e poeti e lo faremo attraverso l’esperienza stessa di questi performatori che si danno appuntamento a Chiusi, specchio culturale dove, per circa un mese, le loro arti si mescolano mettendosi a disposizione della creatività”.
In un periodo storico come quello in cui stiamo vivendo, dove si parla sempre più di Europa, perché avete pensato di lavorare sul tema Mediterranea e sul Mediterraneo?
“Il Mediterraneo è un tema che mi ha sempre affascinato. Il bacino del Mediterraneo è sempre stata una Terra di conflitti e di grandi temi religiosi, qua sono nate le principali regioni, ma anche tante lingue e il sistema alfanumerico. Il Mediterraneo è sempre stata una Terra molto travagliata e allo stesso tempo culla delle più grandi esperienze culturali, artistiche, architettoniche, archeologiche, narrative e musicali. Nel Mediterraneo è nato praticamente tutto e allora ho deciso di scegliere alcuni compositori, attori e danzatori di questa area che nella storia hanno rappresentato questa evoluzione”
Quindi l’Europa è il Mediterraneo?
“L’Europa è il Mediterraneo, l’Europa si sviluppa dal Mediterraneo. Alla fine la vera cultura nasce proprio da questo fazzoletto di Terra, luogo dove ancora oggi avvengono i più grandi confronti-scontri”.
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