Attualità venerdì 20 novembre 2015 ore 08:00
Il Fai salverà Santa Maria delle Grazie
Con un contributo di 30.000 euro sarà possibile intervenire sul Santuario cortonese, all’11° posto nella classifica del censimento con 22.314 voti
CORTONA — È passato poco più di un anno dalla chiusura della settima edizione del censimento “I Luoghi del Cuore”, promosso dal FAI – Fondo Ambiente Italiano in collaborazione con Intesa Sanpaolo, che ha visto la straordinaria partecipazione di oltre 1.600.000 persone, unite nel nome di un’Italia da tutelare per le generazioni future.
Per dare una risposta concreta a questa incredibile mobilitazione degli italiani e intervenire con progetti concreti a favore di alcuni luoghi tra quelli segnalati, dopo un lavoro di analisi e monitoraggio, FAI e Intesa Sanpaolo annunciano 23 progetti di restauro e di valorizzazione.
Oltre a intervenire sui primi tre classificati, sono stati selezionati altri 19 luoghi valutati nell’ambito delle Linee Guida per la definizione degli interventi, introdotte per la prima volta nel 2013, in collaborazione con il Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo.
Le Linee Guida hanno quindi offerto la possibilità a tutti i proprietari e ai portatori di interesse dei 257 beni che hanno ricevuto più di 1000 voti di presentare al FAI una domanda, a fronte di un preciso programma di azione e certezze sui primi finanziamenti, per beneficiare di un intervento diretto da parte del FAI e di Intesa Sanpaolo. Quattro le tipologie proposte: presentazione di un progetto o di un lotto di progetto da co-finanziare per interventi di restauro o riqualificazione; definizione di un itinerario culturale tra più Luoghi del Cuore; realizzazione di un’iniziativa di promozione/valorizzazione; richiesta di un’istruttoria presso gli enti di tutela.
Una commissione composta da rappresentanti del FAI, che ha condiviso il lavoro con i Segretariati Regionali del Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo, ha valutato le domande ricevute in base ai parametri stabiliti e ha scelto 19 beni su cui intervenire. I beni selezionati dovranno confermare formalmente l’accettazione dell’intervento FAI per poter dare avvio ai progetti accolti. In caso di rinunce, i contributi saranno assegnati ai beni che, pur avendo i requisiti, non sono stati finanziati per esaurimento dei fondi a disposizione, così come è accaduto per il Teatro Jacquard di Schio (VI) – votato nella sesta edizione del censimento nel 2012 - che ha ricevuto il contributo revocato al Museo di Totò di Napoli.
In Toscana si interverrà, oltre alla Certosa di Calci (PI), il Circo glaciale del Pizzo d’Uccello e Solco di Equia Casola in Lunigiana (MS) e all’Ex Manifattura Tabacchi a Firenze, con un contributo di 30.000 euro sarà possibile intervenire anche sul Santuario di Santa Maria delle Grazie al Calcinaio.
Il Santuario è stato costruito sul finire del XV secolo su progetto dell’importante architetto senese Francesco di Giorgio Martini, in seguito ai miracoli attribuiti a un’immagine della Vergine con il Bambino, opera di un anonimo del Trecento. Dato che l’effige vegliava sul lavoro dei conciatori di pelli che vivevano in quel luogo, il santuario prese il nome di “calcinaio” dalla calce viva usata per il trattamento del pellame. La pianta è a croce latina e il punto di intersezione coincide con la cupola ottagonale. Linearità e gioco cromatico contrassegnano le membrature esterne, con il bianco dell’intonaco che contrasta con il grigio della pietra serena. L’interno, a navata unica, ha una compattezza spaziale illuminata da grandi rosoni e da finestre rettangolari. Fra i quadri presenti si possono ammirare l’Assunzione di Tommaso Bernabei, detto il Papacello, pittore influenzato dall’arte raffaellesca, e La Madonna e Santa Elisabetta, con Gesù e San Giovannino diAlessandro Allori (sec. XVI), esponente del Manierismo fiorentino. La chiesa è stata oggetto di importanti interventi a partire dal 1949, quando la cupola fu di nuovo ricoperta di piombo e furono ricostruiti alcuni cornicioni. Ma un’opera come questa ha bisogno di continua vigilanza e di interventi frequenti. È stato perciò redatto un progetto di recupero – ottenuto interamente pro bono - dell’intero complesso, suddiviso in lotti, che prevede vari interventi di riqualificazione e consolidamento strutturale, per un costo complessivo di 700.000 euro.
L’intervento del FAI e di Intesa Sanpaolo permetterà di realizzare il primo lotto, che si concentra sulla maggiore urgenza, l’area centrale del tetto, da cui provengono le infiltrazioni di umidità più rilevanti. Per eseguire l’intervento senza ponteggiare l’intera, è stato previsto l’utilizzo di un sistema innovativo, con l’impiego di scale e ganci fissati direttamente al tetto, che resteranno in posa e saranno propedeutici agli interventi futuri. L’auspicio è che l’intervento I Luoghi del Cuore, come è avvenuto in molti casi virtuosi, dia impulso al complessivo e necessario recupero dello straordinario edificio, favorendo anche l’attrazione di ulteriori risorse economiche.
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