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Attualità lunedì 13 luglio 2020 ore 15:55

​Aretini fanno l'amore e figli più di tutti

In controtendenza rispetto al dato nazionale, in città si registra un incremento di 34 bimbi in più. Nascite in crescita anche nell'anno Covid



AREZZO — Gli aretini fanno più figli degli italiani e si confermano amanti doc. I numeri parlano chiaro e segnalano una controtendenza rispetto ai dati a saldo negativo che Istat “fotografa” su scala nazionale.

Se in Italia si registra un calo della natalità pari al 4,45 per cento con 19.577 neonati in meno, (dato nazionale fermo a 420.170), ad Arezzo segna un +5,84 per cento rispetto al 2018 con un aumento di 37 neonati che da 633 sale a 670.

La crescita della natalità nel capoluogo, condiziona positivamente anche il trend nel territorio provinciale, contenendo, anzi fermando la discesa a otto nascite in meno rispetto al periodo di riferimento: 2.217 nel 2019, 2.225 del 2018. Scorporando il dato di Arezzo, il resto della provincia registra 45 neonati in meno (il 2,82%): 1.592 nel 2018 e 1.547 lo scorso anno.

Non solo. Nel 2020, gli aretini confermano le loro doti di amanti e il desiderio di mettere su famiglia. Infatti, dal primo gennaio al 30 giugno sono 347 i nuovi nati, 34 in più (10,86%), rispetto allo stesso semestre 2019.

C'è un altro primato che Arezzo vanta ed è su scala regionale. In Toscana la città di Piero della Francesca si distingue come l’unico capoluogo di provincia con il segno positivo e segna una netta distanza da Massa (344 neonati), Siena (339) e Carrara (328).

A cosa è dovuto il baby boom aretino?

Commentando i dati, il sindaco Alessandro Ghinelli, considera il trend in controtendenza anzitutto “un indicatore di benessere” e letto in chiave amministrativa “è un elemento che ci rincuora: pensiamo infatti che tale curva risenta, in senso positivo, dei buoni servizi offerti ai genitori aretini. Abbiamo lavorato sodo per 5 anni per rendere Arezzo una città a misura di bambino, con scelte a favore delle famiglie e dell’infanzia, dalla disponibilità di posti negli asili alla mobilità ‘green’, dalla tariffa puntuale alla copertura dei costi per i servizi educativi per tutti gli utenti, da un minimo del 50 a un massimo del 100%,. E ancora: dalla carta valore famiglia, alle assunzioni del personale educativo. I numeri non mentono: ad Arezzo si respira un sentimento positivo, le coppie programmano consapevolmente e questo perché la gestione positiva della cosa pubblica lo permette”.

L'assessore alle Politiche Sociali gongola e legge l'andamento come “una sorta di pagella di fine mandato, un consuntivo vero. Risultato: Arezzo è la città della vita, qui c’è un vero baby boom. Per la giunta si tratta di un successo, misurabile in cinque mosse: la tariffa puntuale per le 900 famiglie aretine che beneficiano dei servizi educativi, la copertura economica di questi stessi servizi da un minimo del 50% a un massimo del 100%, la carta valore famiglia in alleanza con le categorie economiche per gli sconti a favore delle famiglie con due figli e più, il rinnovamento del personale educativo, l’azzeramento delle liste di attesa grazie anche a un sistema convenzionato al 100% che vede la collaborazione tra pubblico e privato, i voucher per le famiglie in difficoltà”, snocciola l'assessore Lucia Tanti

Un investimento economico “poderoso”, rimarcano Ghinelli e Tanti , che ha puntato decisamente sulle politiche per la famiglia e che, c'è da ritenere, sarà uno dei cavalli di battaglia del centrodestra per la corsa alla riconferma di Ghinelli a Palazzo Cavallo. “Vedremo gli effetti del Covid ma questa giunta ha già compiuto un grande sforzo per mantenere il trend attuale: da marzo abbiamo investito oltre un milione di euro per la tenuta e la tranquillità delle famiglie. La giunta Ghinelli funziona nelle fasi ordinarie e in quelle straordinarie, siamo la giunta della sicurezza che dà fiducia e la prova sta tutta qui: ad Arezzo si investe nella vita”, afferma Tanti.

Sul piano tecnico, il pediatra Italo Farnetani aggiunge: “Osservando gli ultimi 25 anni possiamo dire che le famiglie decidono di concepire i figli quando la situazione economica generale è favorevole, ci sono buone prospettive occupazionali soprattutto per i giovani e, di conseguenza, si profilano garanzie certe per la crescita dei figli. Secondo elemento che fa salire il trend verso l’alto è quello accennato dal sindaco: la città deve essere percepita a misura di bambino. Non è casuale il fatto che il baby boom aretino sia iniziato nel dicembre 2018”.


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