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Attualità giovedì 04 agosto 2022 ore 14:21

Nuove scoperte al Bagno grande, oggi le novità

Stasera saranno svelati i risultati dell'ultima campagna di scavi del santuario termale etrusco romano. Ancora tanti reperti archeologici trovati



SAN CASCIANO BAGNI — Nei mesi di giugno, luglio e agosto la sesta campagna di scavi al santuario etrusco e romano del Bagno Grande a San Casciano dei Bagni ha coronato con le sue inattese ed eccezionali scoperte archeologiche un percorso di ricerca lungo un anno. Le nuove sensazionali scoperte al Bagno Grande di San Casciano dei Bagni saranno raccontate (oggi alle ore 21.30 in Piazza Matteotti.

All’indomani della scoperta nel 2021 del cuore del santuario, costituito da una vasca sacra al cui interno le archeologhe e gli archeologi del progetto hanno portato alla luce migliaia di monete romane, più di quaranta statue e statuette in bronzo - tra cui lo splendido putto etrusco di San Casciano - offerte vegetali alle divinità delle acque calde, tra l’inverno e la primavera 2022 è iniziata l’avventura di studio e ricerca. Più di sessanta studiose e studiosi di quindici enti di ricerca si sono avvicendati tra il sito archeologico a San Casciano dei Bagni e il Laboratorio di Restauro della Soprintendenza a Grosseto. Dalle analisi fisiche applicate, allo studio dei resti organici e archeometrici la ricerca ha confermato l’eccezionalità del Bagno Grande di San Casciano, con le sue acque e i suoi tesori.

Con l’inizio dell’estate il borgo di San Casciano dei Bagni si è popolato come di consueto di studenti e studentesse di archeologia provenienti da tutto il mondo. Così il cantiere di scavo in concessione dalla Direzione Generale del Ministero della Cultura al Comune di San Casciano dei Bagni, si è ingrandito, abbracciando nuove parti del paesaggio archeologico antico attorno alle polle di acqua calda. E si sono moltiplicate le scoperte.

Nella serata saranno presentati per la prima volta alla comunità di San Casciano dei Bagni alcuni dei tesori rinvenuti. Sarà un viaggio tra il bronzo di organi anatomici dedicati alle divinità, tra le nuove strabilianti monete antiche riemerse dallo scavo, tra i segni tangibili di incendi e crolli, tra il travertino di nuovi antichi altari riemersi dal fango, seguendo soprattutto l’eco lontana di orecchie sacre cui gli etruschi e romani affidavano le loro preghiere.

Questo percorso affascinante di ricerca e di scavo sarà raccontato tramite le voci dei protagonisti e delle protagoniste di questa avventura. La Sindaca Agnese Carletti ha dichiarato: “Questo progetto rappresenta per San Casciano un’opportunità che non è solo culturale e turistica, ma è una vera e propria occasione di rinascita. Ed è in questa ottica che lo stiamo gestendo: le archeologhe e gli archeologi che ospitiamo provengono da tutto il mondo e quest’anno popolano il nostro territorio per ben quattro mesi. Ma non solo, infatti molti di loro iniziano a vedere qui un futuro, lavorativo e personale. Tutto questo con il coinvolgimento della comunità che ha l’opportunità di diventare sempre più consapevole della propria storia e quindi più artefice del proprio futuro. I borghi possono vincere la battaglia allo spopolamento che combattono ogni giorno anche e soprattutto grazie a progetti come questo, progetti che nascono dal basso, che pian piano scavano le coscienze di chi li vive da sempre e di chi li scopre per la prima volta. A noi Istituzioni il compito di far sì che tutto questo si trasformi in una reale opportunità di sviluppo, cosa che stiamo facendo insieme al Ministero della Cultura, alla Regione Toscana e all’Università per Stranieri”.

Il direttore di scavo Emanuele Mariotti ha dichiarato: “La campagna di scavo 2022 ha visto un’organizzazione completamente nuova del lavoro e dell’area, via via sempre più complessa e più ricca. Finalmente fuori dall’emergenza Covid che ha purtroppo accompagnato le prime stagioni di questa straordinaria esperienza, il team si è avvalso di nuove professionalità ed esperienze: archeologhe e archeologi si sono divisi settori di lavoro, con precise responsabilità, affrontando ogni singola parte di quello che è un lavoro dalle mille sfaccettature. Ancora una volta, il lavoro di squadra, sempre più consapevole e ricco di competenze, ha portato risultati straordinari che devono essere ascritti a tutto il progetto. Il cantiere archeologico del Bagno Grande è tra quelli più complessi per difficoltà tecniche, logistica, stratigrafie archeologiche invase dell’acqua ed eccezionalità del contesto: una responsabilità enorme che è state affrontata al meglio sul campo e nelle fasi di studio che hanno accompagnato ogni giorno il nostro lavoro. E oggi, sia pur ancora a metà del nostro cammino, siamo orgogliosi di mostrare i risultati ottenuti”.

Un tesoro che sta riemergendo dal fango che getta nuova luce sul mondo romano del territorio e sull'importanza sempre maggiore che lo scavo di San Casciano assume nel panorama di conoscenze sulla Toscana etrusco romana.


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