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Attualità venerdì 06 novembre 2020 ore 07:00

"Il mio semilockdown in Germania"

Il racconto del musicista castiglionese Giacomo Ghezzi, che a luglio si è trasferito a Bamberg per lavoro



CASTIGLION FIORENTINO — Nel paese dei mercatini di Natale tutto tace. Bamberg è in semilockdown. 

Giacomo Ghezzi, 37enne castiglionese, si è trasferito in Germania a luglio per motivi di lavoro. E’ stato assunto da una importante azienda di strumenti musicali che opera prevalentemente online. L’impatto con la nuova vita, nei mesi scorsi, ma in particolare ora, non è stato facile.

“Qui, anche d’estate, la polizia pattugliava le piazze – racconta Giacomo – I locali potevano avere gente all’aperto ma a una certa ora rimanevano solo gli avventori all’interno. Sempre tutti con la mascherina, termoscanner agli ingressi, registrazione nomi ecc. Per un ragazzo come me, sempre circondato dagli amici, impegnato a suonare e ad andare in giro, l’impatto con la nuova vita, unito alle restrizioni, è stato forte”.

“Sabato scorso sono uscito, era l’ultima sera prima del semilockdown, e in giro non c’era veramente nessuno. Molti locali, pur potendo tenere aperto fino alle 18, hanno deciso di chiudere. Il timore del virus c’è e anche gli eventi del Natale, che hanno sempre caratterizzato questa città, sono stati tutti annullati. L’atmosfera è strana e ammetto che in qualche momento è difficile essere lontani dai propri affetti, ma per fortuna ho spirito di adattamento”.

Giacomo sente familiari e amici via wapp soprattutto il fine settimana perché “i ritmi di lavoro sono piuttosto serrati. In ufficio, è obbligatoria la mascherina se ci alziamo dalla scrivania, così come è obbligatoria al supermercato e in tutti i luoghi pubblici. La sensazione è che i tedeschi, a differenza di noi italiani, abbiano preso con più accettazione la situazione, forse per una diversa impostazione culturale del Paese e della gente, un diverso approccio con le regole”.

Alla domanda “cosa ti fa più paura di questa situazione” risponde: “Quelli che negano ciò che sta succedendo. Rappresentano un pericolo anche per gli altri”. E qui, ci starebbe bene una bella “strimpellata” con la chitarra elettrica, come sa fare lui, per alleggerire l’atmosfera e le paure.

Simona Buracci
© Riproduzione riservata


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