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Attualità mercoledì 04 febbraio 2015 ore 15:00

Bcc-Bancasciano: basta fraintendimenti

Il presidente uscente di Bancasciano, Paolo Lorenzoni, ritiene doveroso spiegare l’effettiva reale situazione rendendo pubblici alcuni fatti



VALDICHIANA — Alla vigilia dell’assemblea di Domenica 8 Febbraio 2015 in cui  avverrà l’elezione dei componenti del Consiglio di amministrazione e del Collegio sindacale, parla il presidente Paolo Lorenzoni:

“Il 21 Gennaio scorso – comincia Lorenzoni - si è svolto nella sede sociale ad Asciano un incontro con tutti i dipendenti, nel quale ho sottolineato nuovamente la mia decisione e quella dell’intero Consiglio di Amministrazione di non ripresentarsi alla prossima Assemblea per il rinnovo delle cariche sociali. Decisione conseguente alla mancata approvazione, da parte dell’Assemblea dei Soci del 23 Novembre scorso, del progetto di fusione con la BCC di Montepulciano; progetto strumentalmente contestato da alcuni personaggi, dentro e fuori la Banca, che hanno utilizzato argomentazioni spesso prive di fondamento per creare confusione e gettare discredito non solo sul gruppo dirigente ma sul nostro istituto.

Nell’occasione è stato anche comunicato il contenuto dell’incontro tenutosi in Banca d’Italia il 24 Dicembre scorso, al quale hanno partecipato il sottoscritto, il presidente del Collegio Sindacale, il Direttore Generale e la Direzione della Federazione Toscana delle Banche di Credito Cooperative. In quel contesto, la Direzione Toscana della Banca d’Italia ha chiaramente indicato il percorso obbligato che Bancasciano dovrà intraprendere, dopo il rinnovo delle cariche sociali, vale a dire quello di attivare e portare a rapida conclusione la fusione con una banca consorella territorialmente vicina.

Insomma, il futuro Presidente, insieme al rinnovato Consiglio di Amministrazione, dovrà svolgere un ruolo da “traghettatore” verso la nuova compagine societaria aggregata e per questo dovrà avere indubbie competenze professionali e conoscenza approfondita della realtà aziendale. Il confronto con i dipendenti su queste tematiche, ha indotto il Direttore della Federazione Toscana BCC a far presente che l’eventuale tentativo di evitare una fusione, comporterebbe la necessità di un cospicuo aumento di capitale sociale affiancata da un’importante revisione dei costi gestionali. Credo che queste semplici note siano sufficienti a far capire a tutti i soci, e ai dipendenti in particolare, quale sia la situazione reale dell’Istituto e su quali presupposti si basasse la proposta di fusione rigettata. Da questo si intuisce facilmente anche quali siano le reali prospettive portate avanti dagli oppositori alla fusione che denotano una cattiva conoscenza della realtà che la banca vive.

L’unico vero rammarico – conclude il presidente - che mi porto dentro è quello di non essere stato capace di comunicare correttamente a tutti, come responsabilmente e nell’interesse della Banca, il sottoscritto ed il Consiglio di Amministrazione uscente abbiano operato per perseguire il “matrimonio” con la BCC di Montepulciano, sicuramente conveniente per entrambi e per l’intero territorio in cui viviamo”.


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