Attualità lunedì 27 aprile 2020 ore 13:50
Cna, "Parrucchieri e estetisti condannati a morte"
L'ulteriore rinvio per la ripresa della attività è accolta con sconcerto da parte dell'associazione di categoria. "Imprese allo stremo"
AREZZO — Il mondo economico-produttivo-commerciale è in rivolta contro le "pseudo" disposizioni del governo. Il premier, con il suo discorso di ieri sera, è riuscito a scontentare proprio tutti. Associazioni, categorie, imprenditori e lavoratori, da più parti sale la protesta contro una Fase 1.2 (sarebbe oltraggioso definirla 2) ritenuta troppo confusionaria e labile.
Cna punta il dito sulla penalizzazione subita dal comparto della cura della persone: acconciatori ed estetisti.
"L’ennesima dichiarazione in conferenza stampa del presidente del Consiglio, che lascia intendere uno slittamento del riavvio di tali attività a giugno, è intollerabile - si legge nella nota. Questo rappresenta una condanna a morte per l’intero settore.Un settore che, con 135mila imprese e oltre 260mila addetti, partecipa in maniera determinante all'economia italiana, oltre a essere essenziale per garantire il benessere della popolazione".
La Cna chiede che acconciatori ed estetisti possano riprendere a breve la loro attività.
Per l'associazione, il comparto è già in grado di garantire massima sicurezza e rispetto delle norme igienico-sanitarie all'interno dei propri saloni.
"Se il Governo ritiene che debbano essere definite ulteriori condizioni, che le definisca da subito per consentire di riaprire al più presto".
Cna sottolinea, anche, come il rinvio delle riaperture rappresentino per molti la definitiva chiusura delle attività.
"Le imprese sono ormai allo stremo delle forze e le loro condizioni finanziarie sono così gravi da destare preoccupazione anche sul fronte della tenuta sociale di scelte scellerate come quella di una chiusura così prolungata. Le imprese non riusciranno a resistere ancora per molto. La disperazione si sta trasformando in rivolta. Chiediamo al Governo di lanciare un messaggio immediato rassicurando le imprese sulla definizione di una prossima, e certa, riapertura” - conclude la nota della Cna.
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