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Attualità martedì 08 marzo 2016 ore 17:34

E all’improvviso arriva il graupel

Foto di: de.wikipedia.org

Il fenomeno della neve tonda ha interessanto negli ultimi giorni il nostro territorio, dalla Valdichiana senese a quella aretina, ma come si forma



VALDICHIANA — Nei giorni scorsi sul nostro territorio si sono verificate delle consistenti precipitazioni di palline bianche che apparentemente possono sembrare grandine o neve, ma stando a quanto ci riportano alcuni esperti quelle palline bianche non sono né grandine né neve, ma bensì graupel o neve tonda.

Il graupel apparenteme può sembrare un’agente atmosferico mai visto e quindi nuovo, ma in realtà la neve tonda è sempre esistita tanto da trovarla anche nei vecchi diari e almanacchi dei secoli scorsi.

Le attuali conoscenze nel campo della meteorologia e della fisica ci permettono di distinguerlo chiaramente dalla neve e dalla grandine. Questo fenomeno si sta diffondendo sempre di più nel linguaggio comune, specie da quando la meteorologia è diventata passione di massa e diffusa e sui social sta impazzendo la 'graupel mania', ovvero la corsa a riconoscerlo.

Sull’argomento ho intervistato Marco Biagioli, esperto e previsore di Meteo Siena 24, per conoscere meglio questo agente atmosferico, come si forma e quali conseguenze può avere sulle cose.

Ciao Marco, allora il graupel si sta facendo vedere sempre di più nel nostro territorio, ma che cosa è il graupel e come si forma?

“Dunque il graupel, termine che deriva dal tedesco, è una neve tonda o neve granulare e si forma tipicamente durante la stagione fredda, nel caso in cui si assista ad un forte afflusso di aria fredda in quota. L' ingresso di aria fredda che impatta contro una massa d' aria preesistente più calda provoca la risalita di quest'aria più calda dai bassi strati atmosferici verso l'alto, innescando così i moti convettivi che danno luogo a nubi molto sviluppate verticalmente, nubi temporalesche, che danno luogo a precipitazioni, sotto forma di rovescio”.

Quindi il graupel in partenza è neve?

“Essendo l'aria molto fredda in quota, avremo in partenza un fiocco di neve asciutto che scende rapidamente verso il basso e incontrando aria più mite, attraversando gli strati atmosferici inferiori, il vapore acqueo presente in sospensione nella nube si addensa attorno al fiocco di neve facendogli cambiare forma e compattandolo. Si forma così una piccola pallina di neve, compatta che rotola verso il basso e raggiunge il suolo senza liquefarsi grazie alla velocità (il rovescio è intenso) con cui scende”.

Il graupel non ha niente a che vedere con la gradine?

“La grandine è un fenomeno diverso dal graupel, che prende luogo sempre all'interno di nubi temporalesche. Nella grandine in partenza però non abbiamo un fiocco di neve ma una goccia di pioggia che salendo e riscendendo all'interno della nube, grazie ai moti convettivi, attraversa strati più freddi e strati più caldi andando incontro a processi di congelamento e fusione parziale più e più volte fino a che il chicco, raggiunta una certa dimensione e ormai particolarmente pesante, non precipita al suolo, molto rapidamente. Il graupel è un fenomeno tipicamente invernale, la grandine cade qualche volta anche in estate. La neve, invece, necessita di temperature negative su tutta la colonna atmosferica fin verso i bassi strati. Nasce neve e muore neve senza subire trasformazioni anche se può risultare più o meno asciutta a seconda della temperatura”.

A che temperatura si verifica?

“È emblematico il fatto che con +30° al suolo può solo grandinare, mentre il graupel può cadere dagli 0° fino ai +10°. La neve cade solitamente con temperature prossime o inferiori allo zero ma anche con temperature di qualche grado superiore allo zero, se la precipitazione è intensa e fa freddo in quota. In questo caso è frequente la presenza in contemporanea di graupel e neve”.

Come si distingue il graupel dalla neve?

“Dal tatto e dall' udito, soprattutto. Il colore del graupel è bianco, simile a quello della neve. La neve è piuttosto friabile al tatto e non rimbalza impattando al suolo, mentre la grandine è un chicco di ghiaccio solido e traslucente/trasparente e rimbalza al suolo ed ha un suono riconoscibilissimo perché rumoroso e acuto, mentre il rumore del graupel è più sordo e debole”.

Quanto tempo può rimanere al suolo il graupel?

“Il graupel può rimanere al suolo per molte ore, talvolta anche giorni se la temperatura scende in seguito al verificarsi dell'evento. Solitamente si scioglie più rapidamente della neve, anche perché si verifica con temperature positive e in giornate caratterizzate da instabilità, variabilità e precipitazioni poco continue. La "graupelata" inoltre, per le sue particolarità e difficoltà di realizzazione, si accumula al suolo pochi centimetri al massimo, raramente arriva ad una decina”.

Il graupel può creare problemi alle cose e alla persone?

“Il graupel non è pericoloso per le piante e per i fiori, tantomeno per gli oggetti, a differenza della grandine. Quando si accumula al suolo, qualche centrimetro di graupel può creare qualche problema alla circolazione stradale ma in modo minore rispetto alla neve”.

Ringrazio Marco Biagoli di Meteo Siena 24 per questa dettagliata descrizione del graupel, adesso tutti possono riconoscere se si tratta di neve, grandine o graupel.


© Riproduzione riservata


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