Quattro indagati per il dissesto del Comune

L'indagine è stata chiusa della procura di Arezzo e il procuratore Rossi ha inviato l'avviso di chiusura indagini per l'ex sindaco Paolo Brandi

CASTIGLION FIORENTINO — Le ipotesi di reato vanno dal falso ideologico, per Brandi e Cesarini, alla truffa per tutti e quattro gli indagati. I reati contestati sarebbero stati commessi nel 2010, all’approvazione del bilancio 2009.

La chiusura delle indagini è arrivati dopo 5 anni e che la sentenza del processo di primo grado giungerà col 2016 alle porte, quindi con appena un anno e mezzo per gli eventuali ricorsi in appello e in Cassazione. Nel mirino della procura c’è il falso ideologico commesso, in ipotesi, dall’ex sindaco e dall’ex assessore nel mancato riconoscimento di debiti fuori bilancio. Azione con la quale si sarebbero presentati conti artefatti.

Stabilire di chi siano le responsabilità è il compito della Procura che indaga anche sui cinque mutui con le cui risorse il Comune avrebbe alimentato la spesa corrente invece di realizzare opere pubbliche, truffando la Cassa depositi e prestiti che li aveva erogati.

Brandi ha sempre respinto ogni addebito sostenendo sempre di aver agito nell'interesse della comunità castiglionese.

Per il momento i quattro indagati nell’interrogatorio si sono avvalsi della facoltà di non rispondere. Attesa anche un’altra sentenza, quella del procedimento aperto alla Corte dei Conti di Firenze. In quest’altra vicenda Brandi e Cesarini sono indagati insieme ad un nutrito gruppo di assessori delle due giunte. In questo caso la prescrizione è congelata, gli ex amministratori rischiano multe salate.

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