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Attualità venerdì 11 marzo 2016 ore 17:38

Cardiologia e impianti pacemakers, alcune cifre

Al congresso nazionale di Bologna l’equipe di Nottola guidata dal cardiologo Casorelli presenta uno studio su un caso particolare d'impianto pacemaker



MONTEPULCIANO — Quasi ottocento pazienti ricoverati, 165 pacemakers impiantati, circa 38mila prestazioni ambulatoriali: sono solo alcune cifre dell’intensa attività dell’UOC cardiologia dell’ex USL 7 negli ospedali di Nottola, Campostaggia e Abbadia San Salvatore per l’anno 2015.

Il ricovero nelle cardiologie degli ospedali provinciali riguarda prevalentemente pazienti con cardiopatie acute provenienti dal pronto soccorso, che iniziano il percorso in UTIC (terapia intensiva coronarica) e, una volta stabilizzati, passano in reparto.

Nell’ospedale di Montepulciano viene anche svolta un’attività di impianto di pacemaker, defibrillatori e di pacemakers complessi per re-sincronizzazione cardiaca, questi ultimi utilizzati per il trattamento di pazienti con blocco di branca sinistra e scompenso cardiaco.

“Abbiamo un’ottima casistica annuale – dichiara Franco Bui, direttore dell’UOC Cardiologia - che conta circa 200 impianti in totale e, in questo ambito, abbiamo avuto anche il ruolo di ‘centro pilota’ a livello regionale per tecniche di impianto di nuova applicazione”.

Un riconoscimento prestigioso del livello di complessità raggiunto dalla cardiologia dell’ex Usl 7 in questo particolare settore arriva dal 13° congresso nazionale dell'Associazione italiana di aritmologia e cardiostimolazione (AIAC), dove è stato presentato il caso di studio “Perforazione cardiaca tardiva da migrazione di elettrodo ventricolare a fissazione passiva di pacemaker definitivo” dal cardiologo Ernesto Casorelli e dall’equipe Cardiologia UTIC dell’Ospedale di Nottola.

“Si tratta della gestione di un caso clinico raro e complesso - spiega Casorelli - che sulla scorta dei risultati ottenuti sarà esposto davanti alla comunità scientifica per stimolare la discussione”.

L’attenzione ai pazienti affetti da patologie cardiache non si ferma solo agli aspetti medico-scientifici e prevede anche una particolare organizzazione delle Cardiologie di Nottola, Campostaggia e Abbadia per l’accesso ai controlli ambulatoriali (clinici o strumentali). Attraverso il ‘progetto cuore’ che comprende due percorsi distinti, le prime visite sono effettuate, mediante richiesta del MMG di prima visita con classe di priorità e tempo di attesa breve, con le liste ad accesso CUP; gli esami strumentali (ecocardiogrammi, ecocolordopplergrafia cardiaca etc.) vengono appropriatamente richiesti dallo specialista Cardiologo dopo la prima visita, facendo ricorso a liste a breve tempo di attesa.

Negli ospedali dell’ex USL 7, inoltre, sono attivi ambulatori specifici per i controlli cardiologici neonatali/pediatrici, per i pazienti con scompenso cardiaco a rischio di instabilizzazione e per la presa in carico dei pazienti cardio-oncologici (Nottola e Campostaggia), oltre a particolari percorsi ospedale-territorio di telemedicina mediante l’utilizzo di una tecnologia che consente di monitorare alcuni parametri vitali per il follow-up dei pazienti scompensati (Abbadia e Nottola).


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