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‘Sui rifiuti avevamo ragione noi’

A poche ora dalla notizia sulla gara truccata Ato Toscana Sud Rifiuti e l’arresto dell’attuale direttore generale, arriva il commento del M5S

La gara per l'affidamento a un gestore unico della gestione dei rifiuti nell'Ato Rifiuti Toscana sud, l'autorità di ambito sui territori delle province di Siena, Arezzo e Grosseto, fu vinta nel 2013 da Sei Toscana, raggruppamento temporaneo di imprese di cui fa parte anche Sienambiente.

Il Movimento 5 Stelle già nel 2014 aveva cominciato a rivedere le carte ATO, facendo interrogazioni e chiedendo chiarimenti senza avere, come dicono, delle risposte certe. A poche ore dalla notizia della gara truccata e dell’arresto dell’attuale direttore dicono:

“Avevamo ragione noi! Tutto scritto nella denuncia pubblica dei nostri gruppi locali datata 2014, e come sempre sono i cittadini ad aver pagato il prezzo più alto di un sistema di gestione fallimentare, pensato dalla Regione e a quanto pare terreno fertile per attività illecite. 800 mila cittadini tra Siena, Grosseto e Arezzo pagano una TARI tra le più alte d’Italia benché la raccolta differenziata media sia al 33,56% cioè la metà dell’obiettivo al 2012. ATO Toscana Sud era il primo ambito sperimentale del modello PD di gestione dei rifiuti per macro ATO e questi sono i risultati. Il sistema che Rossi insiste per esportare negli altri due ATO, Centro e Costa, è inefficiente, inefficace e humus di illegalità diffuse. Si fermino” segnalano i consiglieri regionali M5S.

“Basta con i Comuni azionisti del gestore della raccolta, proprietari degli impianti di conferimento e soci del soggetto “terzo” che dovrebbe vigilare: l’ATO. E’ un corto circuito inefficiente, al pari del socio privato, da sempre portatore in Toscana di aumenti del costo del servizio e conflitti di interesse pagati dai cittadini” – continuano i 5 stelle.

“Sei Toscana è oggi al 26,8% di S.T.A. spa, primo socio privato, che ha quote azionarie anche di chi gestisce gli impianti e fa capo a Banca Etruria. Abbiamo pronta la nostra proposta sull’Economia circolare che, se accettata dal Consiglio Regionale, renderebbe tutto questo solo un passato da dimenticare. Un passato che oggi grazie al PD è presente e vorrebbero anche futuro, sul quale speriamo le Procure continuino comunque ad indagare. Magari quando governeremo noi avremo così gli strumenti per chiedere istituzionalmente, a chi ha provocato questi danni ai cittadini, l’opportuno risarcimento” - concludono i Cinque Stelle.