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'Politiche adeguate per produzioni di eccellenza'

A chiederlo è il collegio nazionale dei periti agrari e inoltre aggiunge che il vino nobile è un esempio virtuoso della Carta di Braga

Da alcuni anni un territorio intero ha intrapreso la strada della sostenibilità ambientale, grazie alla sinergia fra il Consorzio del Vino Nobile ed il Comune di Montepulciano, in collaborazione con l’Università Guglielmo Marconi di Roma. 

Il progetto Carbon Foot Print da un lato valuta la quantità di CO2 emessa da una tipica bottiglia prodotta nella denominazione e attivando, dall’altro, una serie di misure per la riduzione o la compensazione delle emissioni nel ciclo di vita del Vino Nobile di Montepulciano con l’obiettivo ultimo di arrivare alla neutralità delle emissioni climalteranti entro il 2020.

Secondo il collegio nazionale dei periti agrari è quello del Vino Nobile è un territorio che sembra riassumere i principi della Carta di Barga, il documento finale dell’ultimo congresso nazionale dei Periti Agrari.

La ‘Carta’ si rivolge alle istituzioni chiedendo un intervento rispetto alla creazione di "adeguate politiche in grado di sostenere e difendere le produzioni agroalimentari di eccellenza impegnando i periti agrari in un decalogo di best practices dedicato principalmente alle filiere agroalimentari" - spiega Lorenzo Benanti, presidente del Collegio nazionale dei Periti Agrari".

Poi aggiunge: "Fra queste, la valorizzazione della biodiversità delle specie animali e vegetali, la biodiversità agro-ambientale e la valenza culturale dei territori agricoli; e quindi la difesa e la promozione delle produzioni della filiera agricola secondo criteri di sicurezza alimentare. Nel futuro sarà sempre più necessario rappresentare l’elemento di unione tra produttori agricoli, cittadini, istituzioni nell’ambito delle normative e delle politiche agricole; portare sempre più produttori e consumatori a partecipare alle loro partecipazione alle pratiche di sostenibilità" - conclude Benanti.