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Fusione, aumenta la percentuale delle firme

Ok dal consiglio regionale per l'innalzamento della percentuale delle firme necessarie, per i Comuni sotto 5000 abitanti, per procedere alla fusione

Nello specifico quindi si stabilisce che per i comuni con popolazione inferiore ai 5.000 abitanti sia necessario un numero di sottoscrizioni pari ad almeno il 25 per cento degli elettori iscritti nelle liste elettorali del medesimo comune; per i comuni con popolazione compresa tra 5.000 e 10.000 abitanti, sia necessario un numero di sottoscrizioni pari ad almeno il 20 per cento degli elettori iscritti nelle liste elettorali del medesimo comune, con un numero minimo di 1250; per i comuni con popolazione superiore a 10.000 abitanti, sia necessario un numero di sottoscrizioni pari ad almeno il 15 per cento degli elettori iscritti nelle liste elettorali del medesimo comune, con un numero minimo di 2000.

“Con l’approvazione della risoluzione da noi proposta in tema di fusioni dei comuni abbiamo avviato un grande e importante percorso di partecipazione che coinvolge tutta la Regione, un percorso davvero riformista come la tradizione della buona politica toscana insegna e che oggi portiamo avanti” - ha commentato il capogruppo Marras

“Questa norma, così modificata, eleva il numero di persone che possono far partire un processo di fusione dal basso qualora i relativi consigli comunali non siano della medesima opinione: non un ostacolo quindi ma un vantaggio per lo stesso processo di fusione che così può evolversi in maniera più condivisa, essendo un obiettivo comune di larga parte della comunità – ha fatto presente Stefano Scaramelli.

Tale modifica statutaria si è resa necessaria per permettere la presentazione di leggi di iniziativa popolare relative alle fusioni dei comuni anche in comunità locali che in termini numerici erano impossibilitate a rispondere al requisito finora previsto, quello delle cinquemila firme.