"A essere prese di mira in questo periodo sono ovviamente le vigne: caprioli e cinghiali mangiano l'uva, i grappoli sono decimati e a risentirne, facile comprenderlo, sarà la produzione del vino" – commenta la Coldiretti estremamente preoccupata per i grandi vini senesi perché aumentano a dismisura le segnalazioni da parte dei nostri associati.
“La situazione – continua Coldiretti - non è tutelata da coloro che ne hanno il dovere e la competenza. Tutto il sistema degli abbattimenti degli ungulati non ha funzionato, troppa burocrazia, tempi biblici per l’attuazione delle norme e ancora una volta a farne le spese è il settore".
"Ad oggi - spiega la Coldiretti - si salvano soltanto i vigneti trasformati in una sorta di lager. Basta affacciarsi in un qualsiasi angolo del Chianti e non solo, per verificare le recinzioni delle splendide campagne senesi: una misura alla quale sono stati costretti i produttori che, tuttavia, non sempre è bastata. Necessario dare un freno alla burocrazia qui come in altre situazioni perché la lentezza delle procedure e i troppi passaggi che colpiscono al cuore il sistema produttivo di tutto il Paese”.