Attualità

Un cogeneratore grazie ai fondi europei

Il progetto Siena’s Green Hospital prevede l’installazione di due impianti di cogenerazione negli ospedali di Campostaggia e Nottola

L’ospedale di Poggibonsi sarà dotato di un impianto di cogenerazione grazie al progetto Siena’s Green Hospital, vincitore di fondi europei. Lo annuncia in una nota l'Usl Toscana sud est,  che si è piazzata quarta su 23 aziende sanitarie concorrenti, ottenendo un finanziamento di 714.976,97 euro

Un altro finanziamento di 1.212.486,85 euro è atteso per ulteriore assegnazione di fondi comunitari per la cogenerazione, che consentirà di auto produrre energia elettrica e nello stesso tempo riscaldare gli ambienti ospedalieri.

Il progetto Siena’s Green Hospital prevede l’installazione di due potenti impianti di cogenerazione nei principali ospedali senesi dell’Ausl Toscana sud est: uno a Campostaggia (Poggibonsi), l’altro a Nottola (Montepulciano). A Campostaggia i lavori di installazione del cogeneratore dovrebbero partire a settembre 2019 (la gara di appalto è tuttora in corso) ed essere ultimati a marzo 2020; a Nottola saranno avviati una volta ottenuta l’assegnazione dei successivi finanziamenti comunitari.

Grazie al cogeneratore l’efficienza energetica - sottolinea l'Usl- dell’ospedale di Campostaggia aumenterà del 25 per cento, con un taglio di emissioni di CO2 di 1.060 tonnellate annue e una riduzione dei costi di gestione di 250mila euro ogni anno. Il tutto a costo quasi zero per l’azienda sanitaria: il cofinanziamento dei fondi europei arriverà a coprire il 90 per cento dei costi sostenuti per la realizzazione del cogeneratore. Analoghi risparmi saranno realizzati anche all’ospedale di Nottola con un altro impianto di cogenerazione.

Ad oggi, all’interno dei propri ospedali, l'Ausl Toscana sud est autoproduce il 25 per cento dell’energia elettrica che occorre, grazie a impianti fotovoltaici e ad altri cogeneratori installati da alcuni anni, raggiungendo - con tre anni di anticipo - gli ambiziosi traguardi del Pacchetto Clima dell’Unione Europea “20 - 20 – 20”, riducendo nel 2017 ben il 27 per cento del fabbisogno di energia e il 27 di emissioni di CO2.