Attualità

Tutela per i locali che fanno animazione

Dopo le denunce e gli esposti di alcuni residenti, Confcommercio interviene per chiedere un tavolo di confronto con l’Amministrazione Comunale

Vita difficile per i locali del centro storico che di sera propongono attività di animazione per i loro clienti. Si fanno sempre più frequenti, infatti, denunce ed esposti da parte di qualche residente.

Qualche residente ha deciso di dare ai locali battaglia senza sentire ragioni, invocando prima i controlli dell’Arpat sull’inquinamento acustico e poi, quando l’Arpat si pronuncia sull’assoluta regolarità della situazione, facendo altri tipi di esposti che complicano la vita a tutti, locali e clienti.

Il responsabile della delegazione di Confcommercio Salvicchi (nella foto): “scatenata una ridda di controlli impossibile da sostenere, qualcuno ci dica cosa si può o non si può fare. Quattro locali a rischio chiusura attività con conseguente perdita di occupazione per diverse persone. Siamo di fronte ad una scelta: o mandare via i locali per avere tranquille città dormitorio oppure trovare un equilibrio fra la qualità della vita dei residenti e la legittima attività delle imprese”

“È un muro contro muro che non porta a nulla di buono né per Cortona né per Camucia” - sottolinea Salvicchi - “di certo, così non si può andare avanti. Chiediamo quindi un tavolo di confronto, aperto e civile, tra operatori, Amministrazione Comunale e i residenti che si lamentano. Visto l’approssimarsi della bella stagione e la ripresa della stagione turistica, i locali hanno necessità di capire subito cosa potranno o non potranno fare”.

Salvicchi continua dicendo che il Comune è di fronte ad un bivio: o lasciare che i nostri centri si svuotino delle attività economiche e dei locali diventando tranquilli dormitori, oppure trovare un equilibrio fra la qualità della vita dei residenti e la legittima attività di quei locali che garantiscono un minimo di animazione serale per i turisti e non solo.

“Noi crediamo che sia possibile conciliare i due punti di vista in nome di un territorio accogliente e vivace quale è sempre stato quello di Cortona. – conclude Salvicchi - È anche questione di tolleranza, oltre che di valutazione di costi-benefici. Chi ama davvero le nostre città sa bene che se si svuotassero ci rimetterebbero tutti. Le imprese non vogliono lavorare ‘contro’, ma ‘per’ la città. E non dimentichiamo che offrono servizi, creano occupazione e ricchezza, oltre che animazione”.